Come capire se tuo figlio è dipendente dallo smartphone e cosa fare per aiutarlo: i consigli dell’esperta
La tecnologia è ormai una parte integrante della vita di molti bambini. Secondo gli ultimi dati resi disponibili dal report "Tempi digitali" di Save The Children, in Italia più di un quarto dei bambini tra i sei e i dieci anni possiede e utilizza quotidianamente uno smartphone.
Con la diffusione di questi dispositivi crescono però anche le preoccupazioni sui potenziali effetti negativi legati all’uso eccessivo, tra cui l'isolamento, la dipendenza e perfino un certo impatto sul benessere psicologico e cognitivo dei ragazzi, visto che diversi studi sembrano tracciare una certa relazione tra l'uso spropositato dello smartphone e una maggiore probabilità di maturare problemi di ansia e depressione.
Proprio simili dubbi hanno recentemente portato un gruppo di pedagogisti ed esponenti del mondo della cultura ad appellarsi al Governo italiano per vietare del tutto il possesso di cellulare sotto i 14 anni e l'utilizzo dei social media prima dei 16 anni compiuti. L'obiettivo dichiarato è quello di ritardare il più possibile la fruizione di simili dispositivi per permettere alle aree cerebrali dei giovani di formarsi e maturare (processo che un uso precoce del digitale potrebbe alterare) e, nel frattempo, dare modo a famiglie e educatori d'insegnare ai ragazzi come sfruttare le potenzialità della tecnologia in modo consapevole.
L’impatto psicologico sui più giovani
Gli esperti, tra cui la psicologa clinica Marianne Trent, recentemente intervistata dal quotidiano britannico Metro.Uk, hanno più volte espresso serie preoccupazioni riguardo alla sovrastimolazione a cui i bambini possono essere esposti attraverso l'uso di smartphone e tablet.
A tal proposito la dottoressa Trent ha condiviso anche la propria esperienza personale, spiegando che suo figlio di otto anni non ha ancora un telefono, mentre ha concesso uno smartphone al figlio undicenne quando ha iniziato a uscire da solo. Tuttavia, anche il più grande può usare il cellulare solo rispettando alcune restrizioni, come lo spegnimento automatico dello schermo dopo le 20:00, così da garantirgli il giusto riposo.
Non tutti i genitori però applicano simili regole, e i bambini spesso ricevono notifiche a qualsiasi ora del giorno o della notte, un'abitudine che può portare i giovani a sviluppare minori capacità di concentrazione e soffrire di disturbi del sonno.
Dipendenza e segni preoccupanti
Uno dei tasti più dolenti riguarda il difficile rapporto tra bambini e tecnologia riguarda però il rischio di dipendenza da smartphone, che nei bambini può manifestarsi in modi diversi. Secondo Trent, i segnali di allarme includono un atteggiamento di resistenza o agitazione quando vengono imposte delle restrizioni sul tempo di utilizzo dello schermo. In questi casi, i bambini potrebbero reagire con urla o pianti, arrivando anche a sembrare dissociati quando non riescono a riavere il loro dispositivo.
Altri sintomi da monitorare sono l’insofferenza verso attività che non coinvolgono uno schermo, episodi reiterati di dolore al collo e alla schiena dovuti alla postura scorretta, nonché il ricorso a bugie e menzogne per coprire le proprie attività con il telefono. Un segnale particolarmente preoccupante è poi la costante distrazione, che può portare i bambini a trascurare altre attività quotidiane, come il tempo trascorso in famiglia, per passare più tempo immersi nel mondo digitale.
Come affrontare la dipendenza da smartphone
Per i genitori, affrontare la dipendenza dei figli dallo smartphone può essere una sfida molto impegnativa, anche perché simili dispositivi sono ormai elementi del tutto integrati nella nostra quotidianità.
La dottoressa Trent suggerisce quindi di stabilire confini chiari sull’uso dei dispositivi, come limitare il tempo dello schermo a un certo periodo nel fine settimana. È importante anche offrire ai bambini alternative che li tengano impegnati in attività diverse, che possano far scoprire loro altre forme di divertimento.
Trent ha anche sottolineato come stabilire delle regole non significhi privare i bambini della gioia o del divertimento di un'esperienza così gratificante, ma piuttosto li aiuta a esplorare altre fonti di felicità che potrebbero non conoscere. Tuttavia, i genitori devono essere preparati ad affrontare un periodo di transizione dove dovranno svolgere un ruolo attivo, proponendo attività e passatempi per soppiantare adeguatamente il tempo passato davanti allo schermo.
L'ostacolo più grande potrebbe essere però quello dell'esempio. I bambini imparano attraverso i modelli positivi e per un adulto trovarsi a dover limitare a propria volta l'uso degli smartphone potrebbe rivelarsi uno scoglio non così semplice da superare. Il gioco però, assicura Trent, vale certamente la candela: i comportamenti dei genitori, infatti, influenzano profondamente quelli dei bambini, i quali imitano tutto ciò che vedono in casa.