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Come aiutare un bimbo troppo introspettivo a raccontare la sua giornata, secondo le psicologhe

Non tutti i figli riescono ad aprirsi con i propri genitori allo stesso modo, alcuni sono più timidi e per loro dover raccontare la propria giornata può essere una vera e propria sfida. Ecco qualche consiglio per rendere il momento più semplice per genitori e figli.
A cura di Sophia Crotti
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bimbo timido

Ci sono bambini che, dopo una giornata di scuola, tornano a casa con il volto pensieroso ma non hanno alcuna intenzione di dare voce a tutti i pensieri che gli passano per la testa. Le ipotesi sono due, di una aveva parlato la dottoressa Li, specificando che spesso i bambini non si sentono davvero ascoltati dai loro genitori, soprattutto se la domanda fatta loro è un generico: "Cosa hai fatto a scuola?".

L'altra è che esistono bambini meno loquaci e più timidi di altri, che faticano ad aprirsi, e come spiega la psicoterapeuta Janet Bayramyan alle pagine di Parents, hanno bisogno di uno sforzo aggiuntivo da parte dei propri genitori.

Perché un figlio può essere restio a raccontare la propria giornata

Secondo la psicoterapeuta Janet Bayramyan sono diverse le motivazioni che portano i bambini o gli adolescenti a non raccontare con gioia la propria giornata scolastica, una volta che la famiglia si riunisce al tavolo per la cena. "Un bimbo introverso potrebbe aver bisogno di molto tempo per elaborare la sua giornata e dunque non raccontarla nell'immediato, ma metterci qualche giorno in più" spiega l'esperta. Sempre parlando di bambini la dottoressa ricorda che alcuni piccoli, la mattina fanno veri e propri capricci perché non vogliono andare a scuola e che il motivo potrebbe essere che per temperamento si sentono sopraffatti, dai metodi valutativi, dai continui esami a cui sono sottoposti o dal confronto con compagni e insegnanti.

Per la psicoterapeuta diversa è la condizione degli adolescenti, per i quali è essenziale che i genitori riescano a trovare l'argomento che più interessa loro, altrimenti è davvero difficile che si aprano. "Ricordate che gli adolescenti sono in una fase della vita per la quale preferiscono elaborare i loro dilemmi e le difficoltà vissute con i propri amici" Bayramyan, dunque invita i genitori a non insistere e a lasciare che i ragazzi si aprano al momento giusto.

Alcune strategie per far aprire anche i figli più introversi

Nonostante sia molto importante non fare pressione su bambini o adolescenti che preferiscono non raccontare nell'immediato la loro giornata scolastica, se l'atteggiamento rende impossibile parlare con loro, la professoressa di educazione Jenn Manak consiglia alcune strategie da mettere in atto:

  • Porre domande specifiche: "Non chiedete ai piccoli come è andata la loro giornata in maniera generica, ma concentratevi su qualcosa che sapete hanno fatto durante la giornata", le domande specifiche, secondo la dottoressa fanno sentire i bambini davvero compresi e percepire i loro genitori come realmente interessati a loro.
  • Non fare le domande solo a cena: soprattutto per i bambini più piccoli, secondo la dottoressa è bene farli sentire a loro agio proponendo una lettura insieme o qualche gioco e in quel momento domandare loro come è andata la giornata, sempre ponendo domande specifiche come: "Qual è stata la tua attività preferita oggi" o "Quale libro avete letto oggi in classe?". Creare una routine di questo tipo farà sentire i bambini al sicuro e desiderosi di raccontarsi.
  • Evitare le domande la cui risposta potrebbe essere "sì" o "no": secondo la dottoressa queste domande potrebbero portare il bimbo a smettere immediatamente di conversare.
  • Parlare della propria giornata: un modo per non far sembrare un interrogatorio il momento in cui i bambini devono raccontarsi è iniziare raccontando la propria giornata: "Sai oggi al lavoro mi sono divertito facendo…"
  • Raccontare del proprio rapporto con la scuola: se si percepisce che il piccolo non adora andare a scuola, è importante che il genitore racconti la sua storia come studente validando alcune paure del bambino raccontando le proprie.
  • Giocare al gioco delle 3 cose belle e 3 cose brutte: a questo gioco deve iniziare il genitore raccontando 3 aspetti belli della sua giornata e 3 aspetti meno positivi, così il bimbo si sentirà al sicuro e invogliato a raccontarsi.
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