Come aiutare i bambini a imparare l’alfabeto con il gioco (e senza libri): i consigli dell’esperta

Come aiutare un bambino a fare un po' di pratica con l'alfabeto se il piccolo non mostra un grande interesse per i libri e il mondo delle parole? La questione impensierisce spesso i genitori con figli in età prescolare, inclusa la giornalista australiana Sarah Ayoub, che nonostante la sua rodata esperienza come autrice per l'infanzia teme di non riuscire a trasmettere il suo amore per la lettura alla figlia più piccola.
"Anche se so che ha tutto il tempo per imparare l'alfabeto, c'è una parte di me che è preoccupata", ha scritto Ayoub in un recente articolo comparso sul The Guardian dove, per esorcizzare questo timore, la giornalista ha attinto a piene mani dal parere di alcuni esperti per rendere l’apprendimento un gioco, sfruttando le esperienze quotidiane per migliorare le competenze linguistiche dei bambini.
La lettura è ovunque, basta guardarsi intorno
Citando la professoressa Jen Scott Curwood, esperta di educazione e studi sui media all’Università di Sydney, Ayoub ha sottolineato come i bambini siano naturalmente curiosi. Tuttavia, il loro sviluppo linguistico avviene più facilmente attraverso il gioco e l'interazione con il mondo che li circonda, piuttosto che ripetendo suoni e pronunce davanti a una pagina.

Secondo Curwood, infatti, la maggior parte dei bambini si annoia o rifiuta attività troppo noiose o ripetitive. Per questo risulta molto importante che il potenziamento del linguaggio e l'avvicinamento alla lettura siano attività immersive e divertenti. Dopotutto ogni occasione può diventare uno spunto per imparare qualcosa di nuovo.
La lettura on the road: le idee per imparare in macchina
Certo, ha ammesso la giornalista, molto spesso il tempo a disposizione è poco e le giornate sono frenetiche. Per fortuna, basta davvero poco per rendere divertente (e istruttivo) anche un normale tragitto in auto. Sara Leman, ex insegnante e autrice di materiali didattici citata proprio da Ayoub all'interno del suo articolo, suggerisce ad esempio di adottare alcune semplici tecniche durante la quotidianità per insegnare ai bambini a prendere confidenza con le lettere senza che se ne accorgano.
- Caccia alle lettere: trasformare il viaggio in macchina in una sfida a trovare lettere sui cartelli stradali. Basta un semplice foglio diviso in riquadri con alcune lettere e un mazzo di post-it colorati. Ogni volta che il bambino vede una lettera su un’insegna, la riconosce ad alta voce e attacca un post-it sul suo tabellone. Obiettivo? Riempire la griglia nel minor tempo possibile.
- Batti le mani con le sillabe: guardando fuori dal finestrino, si possono scegliere parole e scandirle battendo le mani per ogni sillaba. Per esempio, "ma-cchi-na" (tre battiti) o "pon-te" (due battiti). Questo aiuta i bambini a riconoscere che le parole sono composte da suoni più piccoli, facilitando la lettura e la scrittura.
- Karate delle parole: per le parole più brevi, si può giocare al "karate fonetico". Se il genitore dice "c-a-s-a" ("casa"), il bambino deve dividere la parola in suoni e accompagnare ogni suono con un colpo d’aria, come in una mossa di karate. Questo esercizio aiuta a riconoscere i fonemi e a sviluppare una consapevolezza fonologica, fondamentale per la lettura.
Per Leman queste tecniche sono paragonabili alle piccole astuzie che i genitori adottano per nascondere le verdure nei piatti preferiti dei figli: se il bambino si diverte, nemmeno si accorgerà di stare imparando! Quindi, anziché lottare con libri e quaderni, meglio trasformare ogni momento in un gioco.