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“Ci trucchiamo ma siamo sempre belle”: la lezione di body positive di una mamma alla figlia piccola

Per evitare che l’ossessione per l’esteriorità prevalesse sull’autostima della figlia, l’americana Maggie Katz ha iniziato a parlare ad alta voce durante i giochi davanti allo specchio con la bimba, sottolineando come trucchi e creme siano solo accessori che non determinano in alcun modo l’aspetto o il valore di una persona.
A cura di Niccolò De Rosa
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Maggie Katz è una mamma dell'Oregon che di recente ha attirato l'attenzione dei social media per il particolare approccio con cui ha deciso di parlare di trucco e bellezza con la sua figlia di tre anni. Come rivelato in un video condiviso su TikTok, Katz ha infatti sostituito parole come "bella" e "carina" con il termine "elegante" per descrivere il trucco  – evitando così di legare l'aspetto esteriore all'autostima della piccola – e ogni sessione di make-up viene accompagnato da un piccolo promemoria sul valore di accettarsi così come si è.

Trucco come gioco, non come necessità

Per la figlia di Katz, truccarsi insieme alla madre è uno dei momenti preferiti della giornata. Davanti allo specchio, le due possono infatti sbizzarrirsi con correttori, ciprie e creme, trasformando la cura per il corpo in una preziosa occasione di divertimento e condivisione.

Nel video diventato virale, Katz si è quindi ripresa mentre si stava preparando per andare al lavoro, truccandosi e parlando con la figlioletta, impegnata a giocare con un correttore per gli occhi. Alla domanda della donna sul perché si stia usando il trucco, però, Katz anticipa la figlia risponde al suo posto: "Perché è divertente e ci fa sembrare eleganti. Ma siamo belle comunque, vero?". A quel punto la piccola ha risposto con un chiaro cenno affermativo.

Un messaggio diverso per le nuove generazioni

Raggiunta dai cronisti del sito americano TODAY, Katz ha ricordato la sua infanzia, ha spiegato di voler proteggere sua figlia dai messaggi che lei stessa aveva interiorizzato leggendo le riviste di bellezza: l'idea che fosse necessario modificare il proprio aspetto per essere apprezzate o avere successo. "Non voglio che mia figlia pensi di dover cambiare qualcosa di sé per essere accettata – ha dichiarato Katz – Lei è perfetta così com’è".

Una scelta consapevole: essere eleganti per piacere

La scelta di Katz è stata approvata e presa ad esempio anche dagli esperti. La dottoressa Deborah Gilboa, specialista in sviluppo giovanile, ha spiegato a TODAY come l'uso stesso della parola "elegante" al posto di altri termini più incentrati sul mero aspetto esteriore, permetta di attribuire al trucco un senso di scelta e divertimento, piuttosto che di necessità. Mentre “carina” e “bella” tendono a legare l'immagine personale alla propria autostima, "elegante" rappresenta una decisione che dipende da come ci si sente o da ciò che si vuole comunicare.

Cambiare il linguaggio per cambiare la percezione

Katz ha quindi raccontato che quando sua figlia la guarda truccarsi, spesso cerca di parlare ad alta voce, così che la piccola la senta mentre dice di  sentirsi bella anche al naturale, anche rossetto o mascara. Il desiderio della mamma è infatti che la bimba capisca che mettersi il trucco o curare il proprio corpo rimane un modo per stare bene con se stessi e, perché no, aggiungere qualcosa in più al proprio aspetto, senza però conformarsi a tutti a un un ideale estetico imposto da altri.

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