Chi sono le Solomor, le mamme danesi single per scelta
Se in Italia le mamme arrancano anche se sono in coppia, cercando un equilibrio apparentemente introvabile tra lavoro e famiglia, in Danimarca dal 2007 si è diffuso un fenomeno denominato Solomor.
Il termine deriva dalla crasi di due parole inglesi: "solo" e "mother" e rimanda alla solitudine della madri che per scelta decidono di partorire e crescere un bambino senza l’ausilio di un uomo o di una compagna. A scegliere di avere un figlio da sole, grazie allo sperma di un donatore è circa 1 donna su 10 in Danimarca, come spiega il notiziario The Guardian, dato destinato ad aumentare.
Secondo i dati danesi, riportati dal notiziario locale Kristeligt Dagblad, sono in costante aumento le donne che decidono di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita consapevoli che cresceranno il loro bimbo da sole. Se nel 2012 ad essersi sottoposte a trattamenti di fecondazione assistita sono state 1316 donne single, nel 2021, quasi 10 anni dopo, questo numero è quasi triplicato raggiungendo quota 2712.
La legge danese per l’inseminazione artificiale
Una ricerca condotta dal Sunday Times evidenziò che il 70% delle donne che dall’Inghilterra si muovevano verso la Danimarca per poter concepire un bambino era single. Questo perché la legge danese, promulgata nel 1997, dal 2007 permette anche alle donne single di accedere a tecniche di PMA, in maniera gratuita (a meno che non vogliano affidarsi a cliniche private) a differenza che in Italia in cui, invece, la legge 40 del 2004 che norma la procreazione medicalmente assistita la bandisce ai single e alle coppie omosessuali. L’unica limitazione che esiste in Danimarca riguarda invece l’età delle donne che accedono alla PMA che non deve mai superare i 45 anni, per garantire ai bambini la presenza della madre più a lungo possibile
La Danimarca aiuta economicamente le mamme sole
I motivi per cui le donne danesi decidono di crescere i loro figli da sole sono molteplici, primo fra tutti, come riporta l'Associazione delle Camere di Commercio italiane all’estero innanzitutto la Danimarca è al secondo posto tra i Paesi migliori in cui crescere un bambino per politiche sociali, sanità ed istruzione. Le famiglie danesi, infatti, vengono supportate da sussidi economici per le spese legate alla crescita dei figli. Ogni 3 mesi le famiglie danesi ricevono per ogni figlio un importo economico che va dai 200€ ai 265€, fino al compimento dei 18 anni della prole. L’assegno raddoppia nel caso di genitori single, categoria in cui le solomor danesi rientrano, se si partoriscono 2 gemelli, se si è pensionati o se da genitori si decide di frequentare un corso di istruzione.
Un’altra misura che agevola le famiglie danesi è il congedo parentale, 52 settimane di astensione dal lavoro, dopo la nascita di un bambino, per entrambi i genitori di cui 32 pagate dallo stato. La mamma può accedere a 18 settimane per il periodo della gravidanza e le restanti possono essere invece fruite durante la crescita del bambino.
Inoltre in Danimarca a tutti i bambini è garantito un posto un asili, centri di assistenza o scuole materne. In particolare per le famiglie che hanno un reddito annuo inferiore alle 185.000 DKK, pari a circa 24.800,73 euro, cosa che può accadere alle Solomor che crescono i loro figli forti di un solo stipendio, l’accesso dei figli a questi sistemi di assistenza sono gratuiti.
Perché le donne decidono di partorire da sole?
Se è vero che grazie ai sussidi economici e la legge danese le donne hanno innanzitutto la possibilità di accedere alla maternità in maniera autonoma, le motivazioni che le spingono a partorire senza l’aiuto di un partner sono sia legate ad un cambiamento sociale che, talvolta, alle circostanze.
Secondo un'indagine svolta dall’Università di Copenaghen il 90% delle donne che accedono a tecniche di PMA da sole, in realtà un compagno lo vorrebbero.
I due terzi delle donne intervistate avevano intessuto fino a quel momento relazioni con partner che dei figli non li volevano, perché non si sentivano pronti e dunque avevano deciso di interrompere la relazione e addentrarsi da sole nel percorso della maternità. Un’altra motivazione, sempre rilevata dalla ricerca, era l’età delle donne. L’età media alla quale le solomor si avvicinano alla gravidanza è 36 anni, e lo fanno perché sentono il ticchettio del loro orologio biologico e temono che quando troveranno il giusto partner ormai sarà tardi per avere dei figli.
Per altre donne, invece, semplicemente esistono altre priorità, prima investono energie e tempo in istruzione e carriera e una volta raggiunto il momento che ritengono più adatto, a prescindere dalla presenza o meno del partner accedono in autonomia alle tecniche di PMA.