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Chi sono i genitori delfino e perché crescere i figli con la gentilezza non sempre è così facile

Il modello dei genitori delfino si presenta come un’alternativa equilibrata ai modelli più rigidi o eccessivamente permissivi. Richiede però una grande consapevolezza da parte del genitore, che deve essere in grado di adattarsi e di rispondere ai bisogni dei figli senza perdere di vista i propri limiti.
A cura di Niccolò De Rosa
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Genitori delfino

Gentili e giocherelloni come i simpatici animali da cui traggono il nome, i "genitori delfino" sono mamme e papà che hanno deciso di crescere i propri figli favorendo il dialogo, l'empatia e un grande equilibrio tra regole e libertà. L'obiettivo di questi genitori è quello di crescere bambini sereni, sicuri di se stessi e abituati a relazionarsi con garbo e comprensione nei confronti del prossimo, pur senza paura di far sapere la propria opinione quando l'occasione lo richiede.

A coniare il termine che, proprio come accaduto con i genitori medusa, trae ispirazione dalle creature del mare, è stata la psichiatra e neuroscienziata Shimi Kang, la quale ha definito questo stile come una variazione della genitorialità autorevole.

Chi sono i genitori delfino

Il modello genitoriale delfino si basa su alcuni principi fondamentali che favoriscono lo sviluppo sano e positivo dei bambini. Tra questi, la connessione emotiva con il piccolo è centrale: i genitori delfino sono molto attenti ai bisogni e alle emozioni dei figli, e li incoraggiano a esprimere liberamente ciò che provano, cercando sempre di evitare ogni giudizio preconcetto.

Anche il gioco però diventa un elemento portante di questo stile parentale: il divertimento e i momenti di svago diventano infatti parte integrante nella vita quotidiana della famiglia. Gli stessi genitori sono i primi a mettersi sullo stesso piano dei piccoli, partecipando ai giochi d'immaginazione dei loro bimbi e costruendo un legame sempre più saldo grazie alle esperienze condivise (pomeriggi al parco, sessioni di nascondino, giochi da tavolo etc…).

Genitori delfino

Un simile approccio punta molto anche a incoraggiare la curiosità e la creatività dei figli. I genitori delfino infatti desiderano che i bambini esplorino i propri interessi e seguano le proprie passioni, lasciando però ampio spazio alla scoperta del nuovo e all'apprendimento autonomo.

Il rapporto con le regole

I genitori delfino non sono mamme o papà che si disinteressano della naturale necessità dei bambini di essere messi di fronte a limiti e paletti. Le regole ci sono, ma sono flessibili: i confini sono infatti stabiliti per favorire la resilienza e l'adattabilità, senza sfociare in una rigidità eccessiva.

Proprio grazie a questa filosofia, questi genitori promuovono uno stile di vita equilibrato, in cui si valorizza la salute mentale e il benessere psicofisico, incoraggiando attività motorie e interazioni sociali.

I benefici della genitorialità "delfino"

I bambini cresciuti in questo contesto tendono a sviluppare una buona capacità di autoregolazione emotiva, responsabilità e fiducia in se stessi. Ciò significa che i figli cresciuti secondo questo stile autorevole (ma mai autoritario) imparano a gestire i propri comportamenti e fare i conti con i propri doveri in modo autonomo, una "competenza trasversale" che risulterà utile durante l'età adulta. L'approccio delfino, che combina regole chiare con un supporto costante, sembra quindi migliorare la capacità dei bambini di affrontare sfide, favorendo l'indipendenza e la resilienza.

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Un altro aspetto positivo favorito da un simile approccio è il canale comunicativo che viene a crearsi tra genitori e figli e che, se coltivato nel tempo, rimane aperto anche durante i complicati anni dell'adolescenza e dell'età più matura. Attraverso il dialogo continuo e costruttivo, i piccoli imparano infatti a esprimersi liberamente e a gestire le loro emozioni in un ambiente che loro stessi percepiscono come sicuro e protetto.

Questo modello di comunicazione rafforza dunque i legami familiari, contribuendo a costruire una relazione di fiducia e rispetto reciproco. In più, il modello delfino favorisce lo sviluppo delle abilità sociali dei figli, del benessere psicologico e della sicurezza in se stessi, poiché i bambini vengono stimolati a esplorare e a fare scelte autonome, ma sempre all'interno di confini sicuri.

I possibili contro

Nonostante i numerosi benefici, il modello genitoriale delfino non è però esente da sfide e potenziali rischi. Uno degli aspetti più complessi di questa strategia riguarda il bilanciamento, spesso complicato, tra libertà e rispetto dei confini tracciati dal genitore. Mamme e papà potrebbero trovare difficile stabilire quando intervenire e quando lasciare spazio ai figli, soprattutto di fronte a scelte che potrebbero non condividere, sia in ambito scolastico (scelta dell'indirizzo di studi, impegno nello studio etc…) che in quello privato. D'altro canto, la gentilezza dei genitori delfino potrebbe talvolta mancare "di polso" e se i confini non sono sufficientemente chiari i bambini potrebbero avere difficoltà a comprendere le regole e a rispettarle.

Inoltre, l'approccio richiede un grande investimento emotivo da parte del genitore, che deve essere in grado di mantenere la propria stabilità emotiva per fornire un supporto adeguato. Uno sforzo che di fronte alle fatiche della quotidianità non sempre è semplice mantenere.

Come si diventa genitori delfino?

Per chi desidera adottare questo approccio, la prima cosa da fare è fissare il focus su dialogo e esempio genitoriale per favorire l'autoregolazione dei bambini: parlare apertamente delle proprie emozioni e mostrare come si gestiscono i momenti di difficoltà (possibilmente senza arrabbiarsi troppo) aiuta i bambini a imparare a fare lo stesso.

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I genitori delfino poi sono molto intraprendenti nell'incoraggiare le nuove esperienze, offrendo opportunità di esplorazione che stimolino la curiosità e lo spirito di avventura. Ciò probabilmente significa sacrificare qualche weekend di riposo per gite, corsi e attività, ma la ricompensa, in termini educativi, potrebbe essere inestimabile.

Della massima importanza anche il mantenimento di un certo equilibrio nella vita familiare, limitando le attività extrascolastiche a una quantità ragionevole (i bambini devono avere tempo di riposarsi, giocare e, sì, anche annoiarsi) e ritagliare sempre nel corso della settimana dei momenti da passare tutti insieme, facendo cose piacevoli, come giocare, cucinare o guardare un film.

Infine, è essenziale stabilire limiti flessibili, collaborando con i figli per adattare le regole – che devono essere poche ma ragionevoli e sulle quali non si deve transigere – alle loro esigenze e ai loro progressi.

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