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Che genitori sono i Millennials, quelli della generazione X e come saranno quelli della Gen Z? La sociologa

Alcuni genitori sono ansiosi, altri molto aperti, altri speravano i propri figli combattenti come sono stati loro, ecco le differenze tra stili genitoriali dei genitori Millennials, della gen X e della Generazione Z.
A cura di Sophia Crotti
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generazioni a confronto

Ogni generazione, che come ci spiega la professoressa Elisabetta Ruspini è un agglomerato così ampio di persone che generalizzare le caratteristiche di ciascuno è complesso e sbagliato, ha vissuto però nel corso della storia eventi diversi e si è scontrato con genitori appartenenti a generazioni diverse, che ne hanno inevitabilmente modificato le caratteristiche.

Senza saperlo, infatti, da quelle liti a tavola su diritti pensieri politici e ideologie così diverse, i figli di oggi continuano a conquistare libertà che i loro nonni potevano solo sognare. Abbiamo chiesto alla docente di sociologia dell’Università degli Studi Milano – Bicocca Ruspini, di spiegarci quali sono le caratteristiche che accomunano i genitori della Generazione X, Millennials e della Generazione Z, che si appresta ad entrare nell’età che, secondo i report ISTAT è quella della genitorialità.

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Professoressa Elisabetta Ruspini, Docente di Sociologia presso l'Universita degli Studi Milano-Bicocca

Che tipo di genitori sono i genitori della Gen X 

Nati tra il 1965 e il 1980 i genitori della Gen X sono quelli che hanno iniziato, come spiega la dottoressa Ruspini, dopo il boom di nascite che si registrò nel 1964, quella tendenza che oggi accomuna tutti gli italiani: “I genitori della gen X sono stati i primi a volere e poter avere meno figli rispetto alle generazioni precedenti”.

Per la prima volta, infatti, i figli sono arrivati dopo scelte ponderate: "Se i loro genitori facevano anche 10 figli, loro invece hanno dovuto pensare prima a far carriera, comprare una casa, avere una stabilità economica" ha spiegato la professoressa. Problemi comuni tra le generazioni di oggi, ma che allora si vivevano per la prima volta.

I genitori della gen X, soprattutto quelli nati dopo i moti del ‘68 o che quei moti li hanno vissuti in prima persona sono, secondo la professoressa, genitori più aperti su diversi temi: “Sono riusciti a sollevare, a differenza delle generazioni precedenti, questioni legate al genere, alla distribuzione dei carichi di lavoro in famiglia, al femminismo e alla morale”.

Hanno infatti conosciuto la ribellione, anche ai propri genitori, che intenti a salire sull’ascensore sociale che prometteva loro che sarebbero arrivati dovunque desideravano, con i figli sono stati poco indulgenti.

Ne emerge un quadro di genitori pronti ad ascoltare i propri figli e desiderosi di vederli lottare per le loro stesse battaglie, ma che si scontrano con una realtà che dal boom economico in avanti ha portato i loro figli a scontrarsi con realtà come la disoccupazione e la precarietà, che di riflesso, come spiegava la dottoressa Barbara Stefanelli al New York Times, ha il fatto che loro dovranno per primi lavorare molto più a lungo di quanto si sarebbero mai aspettati.

Alcuni genitori della Gen X, poi, sono anche mamme e papà della generazione Z, quella definita più ansiosa e che come spiega la professoressa Ruspini, ha dato ai figli norme per fronteggiare la vita reale ma è stata incapace di farlo per le tante ore dai ragazzi trascorse online.

Mamme e papà Millennials

Secondo una recente ricerca la generazione dei Millennials (dei nati tra gli anni 80 e la fine degli anni 90) è una delle prime in cui i genitori hanno scelto di diventarlo e non si sono ritrovati dunque a ricoprire questo ruolo, rinunciando, senza nemmeno pensarci, ad altri aspetti della vita. Questi genitori, secondo la ricerca, infatti, che ha indagato in particolare il ruolo delle mamme, hanno visto la maternità come più gratificante delle generazioni precedenti.

bimbo separazione

Ma la professoressa Ruspini spiega che lo stesso vale per i papà: "Questa è la generazione che per la prima volta vede i padri molto più presenti nella vita dei figli, per una serie di motivi tra cui le tante rivoluzioni riguardanti il diritto di famiglia, il divorzio e l'aborto" spiega la professoressa. La docente sottolinea che proprio in questo periodo inizia ad aumentare una tendenza che crescerà sempre più con gli anni, le famiglie si sfaldano, aumentano quelle composte da un unico genitore e le coppie che invece decidono di non mettere al mondo figli.

Questa generazione è fatta anche di profonde crisi, però: "Per primi i Millennials hanno fronteggiato temi come la crisi climatica, economica e finanziaria, rendendosi anche conto del fatto che le chance nella loro vita, sarebbero state ben diverse da quelle dei loro genitori".

La generazione Z, che ancora non ha figli

I genitori della Gen Z, come ci spiega la professoressa Ruspini, se tutto è andato per il meglio, mamme e papà non lo sono ancora.

Come riportano i dati ISTAT, infatti, mediamente in Italia un figlio lo si fa attorno ai 34 anni e i più grandi di questa generazione ad oggi hanno meno di trent'anni.

Tuttavia, ci sono i presupposti, dice lei, leggendo la quarta di copertina del libro "La generazione ansiosa" di Jonathan Haidt perché le ansie che oggi provano le trasmettano ai figli: "I ragazzi della generazione Z sono stati figli ipercontrollati nel mondo fisico dai loro genitori, perché erano figli unici o al massimo due, e perché arrivavano dopo scelte ponderate dei loro genitori. Questo controllo però, non è stato lo stesso online".

ragazzi ansiosi

Ed ecco spiegata, secondo la docente, l'ansia di questi ragazzi, che muovono passi insicuri in un mondo duro, quando online era concesso loro fare ogni cosa, comprendendo a spese proprie che la libertà che hanno vissuto online non ha eguali nella vita reale. I tanti stimoli a cui questi ragazzi oggi sono sottoposti e dai quali sono dipendenti, è probabile, secondo la docente, che li porterà a vivere una genitorialità altrettanto ansiosa.

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