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“C’è un errore che molti genitori fanno dopo i capricci dei figli”: il parere della psicologa

Non è semplice intervenire dopo una lite tra i propri figli o dopo un capriccio esagerato, tuttavia, secondo la psicologa Caroline Fleck ci sarebbe un errore che i genitori commettono in queste situazioni e rende ai bimbi più complesso affrontarle.
A cura di Sophia Crotti
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bimba fa i capricci

Il bimbo è sul pavimento, sbatte i pungi a terra, anche i piedi e grida che desidera proprio fare quell'attività che gli abbiamo impedito. Oppure urla insieme al fratello, dopo una lotta di potere iniziata per chi avrebbe potuto per primo mettere la sua macchinina sulla pista giocattolo.

Secondo la psicologa Caroline Fleck, a questo punto, la maggior parte dei genitori, stremati dalle urla, tenderebbe a mandare i figli in punizione in camera propria. "Non si tratta di una soluzione dannosa, ma sicuramente incompleta" ha spiegato l'esperta alle pagine dell'Huffpost.

L'errore dei genitori dopo i capricci dei figli

Secondo la psicologa Fleck, ci sarebbe un copione che si ripete identico in ogni casa, dopo una lite tra i propri figli o a seguito di un potente capriccio. I genitori, senza capire bene il perché di quella reazione dei loro figli, tendono a redarguirli, gridando loro di filare in camera propria. Passano alcune ore, gli animi si sono calmati ma rimane un grosso problema: "I bambini non hanno imparato a sviluppare le competenze necessarie ad elaborare i propri sentimenti" spiega Fleck. In questo modo i piccoli si convinceranno che dopo una discussione non importa dire la loro ma solo andare avanti, facendo finta di niente. "Nessuno li loda per il loro autocontrollo, nessuno insegna loro che le loro emozioni sono valide, solo che devono reprimerle".

Come bisognerebbe reagire dopo un capriccio dei propri figli

Secondo la psicologa Caroline Fleck è giusto cercare di sedare la crisi di nervi dei propri figli, anche allontanandoli da sé o dai fratelli con cui hanno litigato, purché poi li si prenda da parte e si discuta con loro di quanto accaduto. "Io farei sedere tutti i membri della famiglia attorno ad un tavolo, chiedendo a ciascuno di dare la propria versione dei fatti e di esternare come si è sentito". L'esperta afferma che questo passaggio è essenziale per assicurarsi che i bimbi imparino poi a regolare il comportamento che deriva dai loro sentimenti anche più spiacevoli.

"Sono i bambini a dover iniziare la conversazione, se i genitori li imboccano immaginando come sono stati l'attività non funziona più". Fleck suggerisce poi di mettere davanti agli occhi dei figli anche le proprie motivazioni e sensazioni, in modo che provino ad empatizzare anche con i genitori. "Scusa se ho gridato, ma avevo davvero paura che vi faceste male" oppure "A volte quando inizi a fare i capricci mi sento confuso, perché non capisco cosa è cambiato da pochi minuti prima quando eri sereno".

Per invitare i bimbi a empatizzare dopo che ciascuno ha esposto il proprio punto di vista è importante fare loro domande del tipo "E tu ti sei mai sentito così? Ora capisci la mia reazione?". Rimane essenziale, secondo Fleck, alla fine della conversazione ricordare ai bimbi che i loro genitori li amano sempre, a prescindere e che, al termine anche del capriccio più esagerato, se ci sarà un confronto, lo si comprenderà e perdonerà sempre.

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