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Casa ai figli, turni ai genitori: la formula del birdnesting spiegata dalla giurista

A differenza di quanto avviene normalmente in seguito alla separazione di una coppia, nel birdnesting sono i genitori a spostarsi tra due case, mentre i figli restano sempre nella casa familiare. La giurista e mediatrice familiare Gioia Saitta ha spiegato a Fanpage.it le caratteristiche di questa formq di cogenitorialità che, pur non essendo adatta a tutti i contesti, può tutelare maggiormente la stabilità dei minori dopo la separazione: “L’importante è rispettare sempre le esigenze dei minori”.
Intervista a Gioia Saitta
Giurista specializzata in Mediazione Familiare e Criminologia Clinica
A cura di Niccolò De Rosa
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Dopo una separazione, a cambiare non sono solo gli equilibri affettivi, ma anche quelli pratici: chi resta nella casa di famiglia? Dove andranno a vivere i figli? Nella maggior parte dei casi, soprattutto in presenza di un affidamento congiunto, i bambini continuano a vivere con uno dei genitori nella casa in cui abitavano prima, mentre l’altro si trasferisce altrove, obbligando i figli a spostarsi secondo i turni e le disposizioni concordate in tribunale.

Negli ultimi anni però, i genitori che ne hanno la possibilità stanno optando anche per una via alternativa: è il cosiddetto birdnesting, una soluzione che vuole mettere al centro la continuità della vita dei bambini. Invece di dividersi tra due case, infatti, i bambini rimangono nel "nido" familiare (in inglese nest, da cui il nome birdnesting,) mentre i genitori si alternano, lasciando ai figli il loro spazio fisso, con abitudini, giochi e punti di riferimento intatti.

A illustrarne i contorni è Gioia Saitta, giurista specializzata in mediazione familiare e criminologia clinica, che a Fanpage.it ha spiegato come funziona questa modalità abitativa pensata per tutelare la stabilità emotiva dei minori nei momenti delicati del cambiamento familiare.

I bambini restano, i genitori si alternano

Il principio base del birdnesting è semplice quanto originale, almeno per la concezione di cogenitorialità cui siamo solitamente abituati. "Sono i genitori ad alternarsi all’interno della casa di famiglia, mentre i bambini restano fissi mantenendo la propria routine e abitudini", spiega Saitta. In pratica, invece di spostare i figli da una casa all’altra, sono madre e padre a cambiare abitazione a turno, facendo in modo che l’ambiente dei bambini resti immutato, con i loro oggetti, spazi e ritmi quotidiani.

Il genitore che non è in turno nella casa principale solitamente si sposta in un’abitazione più piccola, pensata solo per sé. Questo sistema, chiarisce l’esperta, ha diverse motivazioni alla base, sia economiche sia psicologiche.

Meno stress per i figli, meno costi per i genitori

Uno dei vantaggi più evidenti di questa soluzione è senza dubbio la riduzione dell’impatto della separazione sui minori. "Continuare a vivere in un ambiente conosciuto, in un momento di grandi cambiamenti come quello della crisi dei loro genitori, ha sicuramente un impatto positivo su di loro", afferma la giurista. I figli non devono adattarsi a nuovi spazi, fare valigie, abituarsi a contesti diversi: tutto resta il più possibile stabile – e soprattutto durante l'infanzia, i bambini hanno molto bisogno di routine e punti di riferimento fissi –  mentre i genitori si alternano nel loro ruolo quotidiano.

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Allo stesso tempo, il birdnesting risponde a esigenze pratiche. Sul piano economico, evitare l’acquisto o l’affitto di due abitazioni familiari permette di contenere le spese, soprattutto se l'ex-partner che dovrebbe allontanarsi dal contesto domestico non può contare su alternative abitative immediate (come tornare a casa dei genitori). "Affittare una seconda casa piccola, e non dover affittare o comprare due intere case familiari dove ospitare i figli, ha un impatto economico minore sulla coppia che si separa", osserva Saitta.

Parità genitoriale e percezioni più eque

Un altro aspetto significativo è il superamento del modello "genitore di serie A e genitore di serie B", che spesso si innesca dopo una separazione. Un rischio frequente, spiega la giurista, è che il genitore che lascia il tetto familiare venga percepito come "quello che se n’è andato", mentre l’altro resta il punto fermo, il "genitore di casa" con cui mantenere un legame più profondo. Il birdnesting disinnesca questa dinamica: "Evita che si creino i presupposti per ritenere un genitore migliore dell’altro e, soprattutto, mantiene salda la considerazione del minore della gestione genitoriale".

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Nessuna legge lo disciplina, ma la mediazione lo favorisce

Attualmente il birdnesting non è disciplinato dalla legge, ma può essere concordato dai genitori nell’ambito di una separazione consensuale, preferibilmente con il supporto di un mediatore familiare. È proprio in questi contesti che la pratica può essere valutata in relazione alle specificità di ogni famiglia. "Chi assiste la coppia dovrà tenere conto delle reali esigenze della singola coppia e della singola famiglia, ponendo le basi per una pratica armonica e fruttuosa", sottolinea Saitta.

I limiti: equilibrio e nuove relazioni

Tuttavia, sottolinea Saitta, il birdnesting non è una soluzione adatta a tutte le famiglie. Oltre ad alcune difficoltà logistiche, questa modalità richiede un alto livello di cooperazione tra ex partner e una grande capacità di comunicazione. "Serve avere un ottimo rapporto tra ex partner perché ci si continuerà a frequentare e scambiare di casa", spiega la giurista. Inoltre, potrebbe creare confusione nei figli se non viene gestito con chiarezza e i bambini potrebbero faticare a comprendere la reale separazione dei genitori.

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C’è poi un altro limite importante: questa modalità non favorisce la costruzione di nuove relazioni affettive. "Tende a non portare alla costruzione di due nuovi nuclei familiari. perché di fatto gli ex continuano a vivere nelle stesse case. Sarà dunque molto difficile che uno dei due partner possa realizzare una nuova convivenza", osserva Saitta. Per questo motivo, spesso il birdnesting è concepito come una fase transitoria, una modalità ponte che può essere riconsiderata nel tempo, soprattutto quando i figli crescono o i genitori intraprendono nuovi percorsi di vita.

In definitiva, il birdnesting rappresenta sì un modello alternativo di gestione della genitorialità post-separazione, che privilegia il punto di vista dei figli, ma che per funzionare richiede maturità, equilibrio e capacità di visione da parte degli adulti coinvolti.

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