“Bisogna raccontare alle mamme la verità del parto”: l’appello della scrittrice contro i falsi miti della gravidanza
La nascita di un bambino è spesso raccontata come un momento magico e sereno, tuttavia dietro le immagini idilliache di neonati avvolti in coperte morbide e sorrisi pieni di gioia, la verità del parto si mostra ben più dura, tra dolori lancinanti, sforzi sfiancanti e non di rado, rischi concreti per la salute di madri e bambini.
Per questo motivo l'economista e saggista Emily Oster da anni dedica fiumi d'inchiostro a raccontare la gestazione con uno sguardo più razionale e scientifico, cercando di separare i fatti dai miti non tanto per spaventare le future madri, ma al contrario per aiutarle ad avvicinarsi ad un appuntamento che, se affrontato senza la dovuta preparazione, potrebbe comportare effetti dirompenti per il benessere psicofisico delle neo-mamme.
"Penso che non si parli abbastanza di gravidanze complicate" ha recentemente scritto Oster in un editoriale pubblicato dal quotidiano britannico The Guardian, sottolineando come tale mancanza di discussione porti, di riflesso, all'assenza o alla svalutazione di utili attività preventive.
L'importanza della consapevolezza
Oster, che in queste settimane ha dato alle stampe un libro scritto a quattro mani con il medico Nathan Fox proprio per infrangere questo tabù, ha deciso di raccontare "tutta la verità" sulla gravidanza, senza filtri né illusioni.
Secondo l’autrice, circa il 50% delle gravidanze è interessato da almeno una complicazione, ma troppo spesso queste problematiche non sono conosciute dalle future mamme fino a quando non le vivono in prima persona. Le complicazioni più comuni includono la preeclampsia, il diabete gestazionale, le perdite di gravidanza o la depressione post-partum. Tutte condizioni ben note e di cui si parla spesso. Eppure molte donne non sono ben consapevoli dei rischi associati e Oster è convinta che un'informazione più trasparente e tempestiva su queste problematiche possa davvero fare la differenza.
Il rischio di preeclampsia, scrive Oster, potrebbe ad esempio ridursi di circa il 20% con l'uso di aspirina per bambini a partire dal secondo trimestre di gravidanza (un'informazione che trova riscontro anche nelle indicazioni dell'AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco). Questa precauzione potrebbe fare la differenza per molte donne, specialmente quelle con fattori di rischio come l’età avanzata, l’obesità o l’ipertensione, tuttavia non si tratta di un'informazione così diffusa tra le future madri.
Informare senza spaventare
Nonostante la determinazione con la quale Oster esprime le sue posizioni, la scrittrice sa bene che per quanto sia importante raccontare la realtà e le possibili e complicazioni, non si può ignorare che la maggior parte delle gravidanze si svolge senza problemi. Molte mamme hanno esperienze positive, dove il parto procede senza intoppi e senza complicazioni e anche questo deve essere raccontato con chiarezza, anche perché – come la stessa Oster tiene a sottolineare – il rischio è che la paura possa sopraffare la speranza , spingendo le donne a rinunciare a una gravidanza per timore dei possibili rischi. Per questo, mentre è giusto condividere informazioni utili, è altrettanto importante non alimentare ansie inutili.
Il cuore del messaggio di Oster risiede dunque nel fatto che l’informazione dovrebbe essere trasparente, ma anche contestualizzata. La realtà è che, purtroppo, non esiste una formula magica per evitare tutti i rischi, ma una preparazione adeguata e una consapevolezza informata possono aiutare le donne ad affrontare la gravidanza con maggiore serenità.
"Ciò in cui credo fermamente è che tenere nascoste le informazioni e distribuirle solo quando sono necessarie, o mai, non è la risposta giusta" ha spiegato l'autrice, ribadendo come l'obiettivo del suo lavoro sia portare le future mamme ad affrontare le sfide qualora esse si dovessero presentare, senza però vivere nell'ansia. L'importante è non mettere la testa sotto la sabbia fingendo che gravidanza e maternità siano una splendida favola dove nulla può andare storto.