Bimba trova un reperto archeologico durante una gita di famiglia: “Lo cercavamo da 15 anni”

Se il sogno della piccola Ziv Nitzan è quello di fare l'archeologa, già a 3 anni e mezzo, senza saperlo, ha iniziato a mettere le basi per diventarlo, raccogliendo tra le rocce che ama collezionare, un reperto archeologico che sul posto cercavano da tempo.
Il ritrovamento della piccola archeologa
L'8 febbraio la famiglia era in gita nel sito archeologico di Tel Azekah, una collina che si trovava a circa 30 miglia a sud di Tel Aviv, in Israele, un luogo che i genitori della piccola, raccontano avere una lunga storia biblica alle spalle: "Si tratta del posto in cui dovrebbe essere avvenuta la leggendaria battaglia tra Davide e Golia" spiega la famiglia al Washington Post.
Mentre passeggiavano tutti insieme ad un certo punto la bimba ha mostrato alla sorella maggiore, come si legge nel post dedicato alla scoperta dell'Israel Antiquities Authority, la pietra: "Era un masso bellissimo, ne sono rimasta stupita così ho chiamato subito mamma e papà per mostrare ciò che la mia sorellina aveva raccolto da terra".
I due spiegano alla testata che questo è da sempre il gioco preferito della piccola: "Raccoglie davvero tutto da terra, più le rocce sono particolari e più ama collezionarle" dice la sua mamma, Sivan. Ma questa volta erano tutti straniti dalla forma particolare della roccia, e hanno capito subito che non si trattava di un semplice sasso, ma di un reperto storico.
Una pietra dall'antico Egitto
Quella che la piccola Ziv Nitzan pensava essere una pietra da collezione, era invece un amuleto antico 3800 anni, risalente dunque all'età del Bronzo, originario dell'antico Egitto, che ritraeva uno scarabeo, sigillo di Tel Azekah.
"Gli scarabei di questo periodo venivano utilizzati come sigilli e amuleti, infatti li abbiamo trovati nelle tombe, negli edifici pubblici e nelle case private, a simboleggiare credenze religiose o status sociali" spiega alla testata Daphna Ben-Tor, curatrice degli amuleti del sito archeologico.

L'esperta ha aggiunto che in 15 anni di scavi non erano riusciti a trovare l'amuleto sollevato dalla bimba, la quale, senza saperlo, ha confermato una teoria che i ricercatori progettano da tempo. "Questo sigillo si inserisce tra i reperti che risalgono agli antichi Egizi e che dimostrano uno stretto legame e continue influenze tra le due società".
La reazione esterrefatta dei genitori
I due raccontano di non credere ancora oggi a quanto accaduto alla loro bambina e di essersi attivati nonappena la piccola ha mostrato loro la pietra: "Abbiamo cercato tramite Google Lens per capire se davvero si trattasse di un reperto e quando lo abbiamo compreso abbiamo immediatamente allertato le autorità del sito archeologico". La mamma e i ricercatori hanno detto che in mezzo a tutte quelle pietre a testa in giù, è stata una vera fortuna che la piccola abbia scovato proprio il sigillo, ma che non accade poi tanto di rado: "Ci stupiamo ogni volta perché dopo anni di ricerche vedere la facilità con cui i piccoli scovano i reperti è emozionante, ma la nostra terra è ricca di storia ed è bello che siano loro a scoprirla" ha spiegato Yoli Schwartz, portavoce dell'autorità delle antichità.
La piccola non ha ben compreso quanto accaduto, a differenza delle sue sorelle più grandi, che si sono dette molto emozionate per lei, e desiderose di raccontare quanto accaduto a scuola. Nonostante la giovanissima età, le autorità del Paese l'hanno premiata con un certificato di benemerenza cittadina, così che anche da grande possa sapere l'immenso contributo che ha dato alla storia.