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Basta un po’ di esercizio leggero per migliorare il cervello dei bambini: la scoperta in uno studio

Secondo uno studio giapponese anche brevi sessioni di attività fisica a bassa intensità possono migliorare l’afflusso di sangue al cervello e, di conseguenza, comportare benefici per le funzioni cognitive dei più piccoli.
A cura di Niccolò De Rosa
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bambini attività fisica

Il moto e lo sport giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo del cervello dei bambini e tutti gli esperti raccomandano che bimbi e ragazzi svolgano regolarmente un po' di esercizio fisico per rafforzare e potenziare funzioni cognitive, come il pensiero, la memoria, il linguaggio, e la capacità di giudizio: tutte abilità svolte nella corteccia cerebrale e che dunque traggono beneficio dal maggiore afflusso di sangue provocato da un corpo che svolge dell'attività fisica.

Una ricerca, pubblicata a inizio luglio su Scientific Reports, ha però dimostrato che anche brevi sessioni di attività fisica a bassa intensità possono comunque contribuire a migliorare il funzionamento dei processi cognitivi nei più piccoli.

Una buona notizia per una società molto sedentaria

Lo studio condotto da Takashi Naito, dottorando presso la Graduate School of Sport Sciences dell'Università di Waseda (Giappone), insieme ai professori Kaori Ishii e Koichiro Oka, ha esplorato gli effetti di esercizi leggeri e di breve durata sull'aumento del flusso sanguigno cerebrale nei bambini.

Lo stesso Naito ha spiegato che l'obiettivo principale era sviluppare un programma di esercizi facili da eseguire e accessibili a tutti per migliorare lo sviluppo cerebrale e, allo stesso tempo, ridurre il comportamento sedentario nei più piccoli.

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Nella società moderna infatti, sono sempre di più i bambini e i ragazzi che riducono al minimo le occasioni di fare un po' di moto, presi da una vita in gran parte assorbita dalle attività online. Per fortuna, però, gli scienziati che anche il minimo sforzo può comunque dare dei risultati.

I dettagli della ricerca

Per migliorare le prestazioni cognitive, è fondamentale sviluppare programmi di esercizio che aumentino il flusso sanguigno cerebrale. Sebbene studi precedenti abbiano stabilito i benefici dell'esercizio di intensità moderata o vigorosa sulle funzioni cognitive, non era ancora stato esplorato come cambi il flusso sanguigno cerebrale durante esercizi a bassa intensità, in particolare nei bambini.

Per colmare questa lacuna, il team giapponese ha condotto uno studio sperimentale per esaminare gli effetti di esercizi a breve termine e a bassa intensità sull'emodinamica della corteccia prefrontale (PFC).

Gli esercizi scelti erano infatti molto facili da eseguire sul posto e senza attrezzature speciali, come lo stretching. Per valutarne gli effetti è stata quindi utilizzata la spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso (fNIRS), una tecnica di imaging che ha misurato i cambiamenti nel flusso sanguigno cerebrale attraverso le concentrazioni di ossiemoglobina (oxy-Hb).

Esercizio fisico

Lo studio ha coinvolto 41 bambini considerati sani, di un'età che andava dalla quinta elementare al terzo anno della scuola media inferiore.

I partecipanti sono stati istruiti su sette diversi tipi di esercizi a bassa intensità e sulle misure di sicurezza associate. Simili esercizi includevano lo stretching del torso, lo stretching delle spalle, la rotazione dei gomiti e del tronco, il semplice lavaggio delle mani, un gioco di pollice e mignolo nonché la capacità di restare in equilibrio su una gamba.

Tutte le attività sono state eseguite da seduti – ad eccezione ovviamente dell'equilibrio su una gamba –  con movimenti della durata di 10 e 20 secondi. I ricercatori hanno registrato e confrontato i livelli di ossiemoglobina sia a riposo che durante l'esercizio.

L'attività fisica fa bene sempre, anche quando è poca

I risultati dello studio sono stati molto promettenti, mostrando un aumento significativo dei livelli di oxy-Hb in più regioni della corteccia prefrontale durante tutte le forme di esercizio rispetto allo stato di riposo. Tuttavia, non è stato osservato alcun cambiamento significativo nei livelli di oxy-Hb durante lo stretching statico con movimento in una sola direzione.

Naito ha commentato che, combinando i vari tipi di esercizi, aumentav molto facilmente anche il flusso sanguigno al cervello. Lo studio avrebbe dunque dimostrato la possibilità di sviluppare un programma di esercizi che, pur essendo alla portata di tutti, è in grado di fornire risultati apprezzabili in termine di salute e sviluppo cognitivo.

Naito ha anche suggerito che tali esercizi potrebbero essere utilizzati in futuro per prevenire il declino cognitivo negli adulti e negli anziani, anche se saranno necessari ulteriori approfondimenti per valutare gli effettivi miglioramenti a lungo termine dati da attività fisiche così blande.

Nel frattempo però, meglio continuare a muoversi e fare sport, anche se per poco tempo e senza una grande intensità: è sempre meglio che stare fermi. E ora anche la scienza lo conferma.

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