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Avere spazi dove giocare all’aperto rende più facile tenere i bambini lontano dagli schermi: lo studio

La ricerca dell’Università del Michigan ha rivelato che i programmi mirati a ridurre il tempo trascorso dai bambini davanti a smartphone e tablet risultano più efficaci quando i piccoli hanno accesso a una buona offerta di parchi e aree verdi dove poter giocare. In assenza di tali alternative, distogliere i ragazzi dagli schermi diventa invece decisamente più complicato.
A cura di Niccolò De Rosa
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I bambini che hanno facile accesso ad aree verdi dove possono correre e giocare trovano meno difficoltà a mettere da parte tablet e smartphone per dedicarsi ad altre attività nel "mondo reale". A dirlo è un recente studio dell'Università del Michigan che ha evidenziato una forte correlazione tra l'accesso agli spazi verdi e l'efficacia dei programmi mirati a ridurre il tempo trascorso dai bambini davanti agli schermi.

Secondo i ricercatori infatti, le politiche e i progetti volti a trovare un sano bilanciamento tra la vita online e quella offline sembrano funzionare meglio nei quartieri dove i bambini dispongono di spazi all'aperto – come parchi, prati o foreste – dove poter divertirsi e intrattenere rapporti sociali al di fuori del contesto virtuale. Al contrario, nei quartieri con meno aree verdi, tali iniziative risultano meno efficaci.

I dati dello studio

La ricerca si è basata sui dati dell'Healthy Communities Study che analizza l’uso di programmi e politiche comunitarie in relazione ai comportamenti legati all’obesità tra bambini di diverse origini etniche e razziali. Gli studiosi hanno integrato queste informazioni con nuovi dati sui quartieri di appartenenza dei partecipanti, per capire meglio l’influenza dell’ambiente circostante.

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I risultati hanno dunque mostrato come circa due terzi dei bambini tra i 6 e i 17 anni tendano a superare molto spesso il limite raccomandato di due ore di schermo al giorno. I programmi comunitari mirano a ridurre questo tempo attraverso attività fisiche gratuite per i bambini o programmi educativi per i genitori. Tuttavia, questi interventi risultano più o meno efficaci in base alle caratteristiche ambientali dei contesti frequentati dai giovani.

Spazi verdi e benessere: un legame cruciale

Secondo Ian-Marshall Lang, primo autore dello studio e ricercatore presso la School of Kinesiology dell'Università del Michigan, l'accesso agli spazi verdi potrebbe spiegare le differenze nell'efficacia dei programmi comunitari tra diverse comunità etniche. "Gli studi nazionali mostrano che esistono disuguaglianze razziali ed etniche nell’accesso agli spazi verdi", ha spiegato Lang. “Questo potrebbe influire sul successo dei programmi di riduzione del tempo trascorso davanti agli schermi, specialmente nelle comunità con popolazioni ispaniche o nere.”

Naturalmente, oltre alla connotazione razziale, una grande differenza viene impressa anche dal contesto economico, poiché i quartieri urbani che godono di una maggiore disponibilità di parchi e giardinetti "sfruttabili dai bambini (dunque non soggetti a degrado o problemi di agibilità) molto spesso sono anche quelli ad appannaggio delle classi più abbienti.

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Lang ha quindi sottolineato come queste disuguaglianze non siano solo ingiuste, ma abbiano anche conseguenze dirette sulla salute pubblica. “Per affrontare queste disparità, è fondamentale creare ambienti equi, giusti e sani per tutte le comunità”, ha aggiunto.

Il ruolo delle aree verdi nella riduzione dello schermo

Per Lang aree verdi possono attirare i bambini fuori casa e offrire loro alternative per svolgere attività diverse dall’uso degli schermi. Nei quartieri con meno spazi verdi, invece, l’ambiente risulta meno favorevole a promuovere questo tipo di cambiamento comportamentale, poiché la mancanza di opzioni valide e coinvolgenti rende preferibile rifugiarsi in chat e contenuti multimediali piuttosto che uscire di casa e muoversi tra le colate di cemento.

Gli autori dello studio hanno anche sottolineato come nei quartieri con abbondanza di aree verdi, i programmi più intensivi vengono spesso associati a una riduzione del tempo davanti agli schermi. Tuttavia, tale intensificazione degli interventi non sembra avere lo stesso effetto in zone con pochi spazi verdi.

Implicazioni e prospettive future

Gli autori dello studio precisano che la ricerca non dimostra un rapporto causale diretto tra accesso agli spazi verdi e riduzione del tempo davanti agli schermi, ma suggerisce che aumentare semplicemente l’intensità dei programmi non sembra essere una soluzione universale. "È importante che le organizzazioni con il potere di investire nelle aree verdi adottino misure per garantire un accesso equo a queste risorse", ha affermato Lang, convinto che lo studio possa fornire una base scientifica per sostenere investimenti in giardini e parchi urbani ed evidenziando il loro ruolo cruciale non solo per la salute fisica, ma anche per il successo dei programmi educativi e comportamentali destinati ai bambini.

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