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Arriveranno le etichette per i formaggi a latte crudo, in grado di informare i genitori sui rischi per i bimbi

È in arrivo un tavolo tecnico che lavorerà per dare vita ad un’etichetta in grado di specificare i rischi correlati alla somministrazione di formaggi a latte crudo per i minori. Se contaminati infatti questi prodotti caseari possono portare i bimbi a sviluppare una patologia potenzialmente mortale.
A cura di Sophia Crotti
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formaggio a latte crudo

Si stanno muovendo i primi passi verso un'operazione che permetterà ai genitori di essere informati sulla pericolosità di alcuni formaggi. A specificarlo è il Ministero della Salute, attraverso un decreto con il quale ha istituito un tavolo tecnico formato da membri del Ministero della Salute, dell'Agricoltura, dell'Istituto Superiore di Sanità, degli istituti zooprofilattici e delle associazioni di categoria, per dare vita ad un'etichetta chiara ed efficace, che permetta ai genitori che acquistano i formaggi di riconoscere quelli a latte crudo e di essere informati sui rischi a cui questi prodotti espongono soprattutto i bambini in età prescolare.

I rischi legati al formaggio a latte crudo

I formaggi a latte crudo sono prodotti caseari che non hanno subito un processo fondamentale per l'eliminazione dei batteri potenzialmente presenti nel latte: la pastorizzazione. Consumare formaggi, come aveva spiegato a Fanpage.it il dottor Ardissino, può provocare nei piccoli, soprattutto se minori di 10 anni, una malattia potenzialmente mortale, la Sindrome Emolitico Uremica, una complicanza dell'infezione da escherichia coli.

I piccoli, dunque, che mangiano formaggi a latte crudo, spesso sponsorizzati come migliori perché a km 0, possono sviluppare una semplice diarrea, alla quale poi si aggiunge il sangue nelle feci, episodi di febbre e vomito, che nei casi peggiori culminano con la coagualzione del sangue che portano il bimbo alla morte, a sviluppare insufficienza renale o a registrare danni neurologici permanenti. Si tratta purtroppo di un'evenienza non tanto insolita, dal momento che, come riporta il registro italiano della Sindrome Emolitico Uremica, solo tra luglio 2023 e agosto 2024 in Italia si sono registrati 68 casi della malattia, di cui 67 in bambini e ragazzi minori di 15 anni.

L'etichetta sui formaggi e l'esempio francese

Il Ministero della Salute, come riporta Ansa, si impegna a ragionare sulle etichette spiegando che con questo strumento si intende così tutelare la popolazione pediatrica nei primi anni di vita e rendere le scelte dei consumatori pienamente consapevoli del rischio di infezione intestinale da ceppi di escherichia coli. Il dottor Ardissino a Fanpage.it aveva spiegato che istruire la popolazione adulta è essenziale per tutelare i piccoli, infatti se si è consapevoli dei rischi di dare carne cruda o pesce crudo ai più piccoli, lo stesso non accade ancora con il latte crudo e i suoi derivati.

Credits: ministère de l'agriculture et de la souveraineté alimentaire
Credits: ministère de l'agriculture et de la souveraineté alimentaire

Il dottore sollevava il discorso delle etichette, guardando alla Francia, dove queste vengono apposte sui prodotti caseari e spiegando di come da tempo i medici chiedessero al Ministero della Salute di intervenire in questo senso. Come riporta il Ministero dell'Agricoltura francese per prevenire il rischio di contagio da escherichia coli nei più piccoli sui prodotti caseari a latte crudo è apposta un'etichetta che riporta: "Il latte crudo può rappresentare un rischio importante per i bambini, in particolare per i minori di 5 anni. Loro non devono consumare latte crudo o formaggi a latte crudo". L'etichetta, inoltre esclude quei formaggi che pur essendo a latte crudo non sono pericolosi per i bambini grazie alla lunga stagionatura. L'etichetta sui formaggi sarà dunque un gesto semplice e chiaro, in grado di proteggere i più piccoli da una malattia potenzialmente mortale. 

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