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Arrivano dei visori per i genitori affidatari, in grado di mostrare loro il passato traumatico dei bambini

È un esperimento che secondo i genitori che lo hanno testato sarebbe ben riuscito, quello iniziato da un’associazione per l’affido di minori che ha munito i volontari e i genitori di visori per mostrare ciò che i piccoli hanno vissuto prima di conoscerli. “Così si comprende il motivo di molti atteggiamenti”.
A cura di Sophia Crotti
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donna con visore
Immagine di repertorio

A volte alcune scene vanno guardate con i propri occhi, per provare almeno a sentire sulla propria pelle quello che i bambini cresciuti in contesti traumatici o problematici hanno vissuto nella loro prima infanzia. È da questo assunto che si muove l'idea della collaborazione tra l'azienda britannica produttrice di visori per la realtà aumentata, Cornestone VR, e l'associazione Keyassets che si occupa invece dell'affido dei minori.

I visori per guardare con i propri occhi il dolore dei bambini

Indossando quei visori gli operatori dell'associazione per l'affido dei bambini e i genitori affidatari potranno vedere con i loro occhi cosa hanno sperimentato i piccoli negli anni precedenti al loro incontro. I volontari hanno potuto vedere un uomo che entra di corsa in una stanza fatiscente piena di lattine di birra e li guarda dall'alto verso il basso, come fossero bambini, imprecando contro di loro affinché stiano zitti. Altri hanno visto una mamma ubriaca con del cibo in mano non riuscire ad imboccarli nonostante fossero affamati, altri ancora hanno sperimentato cosa significa piangere, chiedere aiuto e non ricevere alcuna risposta in cambio se non delle imprecazioni violente.

Ci sono scene di ogni tipo costruite facendo fede ai racconti dei traumi di infanzia di diversi bambini, all'interno di quei visori e l'obietti o ultimo è che, sperimentando anche se in maniera virtuale e per pochi attimi le sensazioni che suscita la violenza assistita in una bambino, l'abuso fisico o emotivo, l'adescamento online o essere curati da genitori che si drogano. Il direttore dell'associazione, Michael Ainsworth, ha spiegato che l'idea è venuta loro con l'obiettivo di far davvero comprendere ad operatori e famiglie affidatarie i motivi sottesi a certi atteggiamenti dei bimbi: "Se guardi con i tuoi occhi le cose orribili a cui questi bambini hanno assistito, riesci a comprendere meglio le lenti con cui guardano il mondo, si tratta di bimbi delusi dagli adulti fin da piccoli, situazione che ha un impatto molto significativo sul loro cervello" spiega alle pagine di abcnews.

L'esperienza di una mamma affidataria

Louise è una mamma affidataria che si è prestata, da ormai due anni a questa parte, all'utilizzo dei visori per la realtà aumentata per capire quali traumi avesse passato il bimbo che ha in affido nei 10 anni precedenti al loro incontro. "È cambiato il mio modo di approcciarmi a lui, finalmente vedo con i suoi occhi quello che lo infastidisce quando siamo a fare una semplice commissione e ciò che lo spaventa" ha spiegato, fiduciosa che un giorno tutto il mondo adulto che gravita attorno ai bambini presi in affido, possa avere accesso a questi filmati, per comprendere davvero gli atteggiamenti del ragazzo o della ragazza, frutto semplicemente di quanto hanno subito.

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