Appena nati i bimbi della Generazione Beta sono già segnati da uno stereotipo a causa del loro nome

I piccoli nati dal primo gennaio di quest'anno fanno parte di una nuova generazione, la Gen Beta. Come ha spiegato a Fanpage.it la professoressa Giovanna Mascheroni si tratta di bambini che potremmo definire "nativi artificiali", a differenza infatti dei loro predecessori della Gen Alpha definiti "iPad Kids" e dei più grandi ragazzi della Gen Z, i primi nativi digitali, si tratta di bambini che nascono in un contesto segnato profondamente dalla presenza dell'intelligenza artificiale.
Un articolo del Wall Street Journal ha però recentemente spiegato che il nome scelto per questa generazione, ossia beta, in modo da continuare con la nomenclatura greca, iniziata con i piccoli nati tra i primi anni del 2010 e il 2024, fa partire i nuovi nati un po' in svantaggio, per chi crede agli stereotipi.
Generazione Beta, un nome che fa discutere
Con il termine Gen Beta, in continuità con il nome Gen Alpha, scelto per i bimbi che hanno visto la luce tra il 2010 e il 2025, si delineano i bambini che dal primo gennaio di quest'anno sono diventati cittadini del mondo. A coniare questa nuova nomenclatura dopo la Generazione Z, è stato Mark McCrindle, demografo e ricercatore sociale. Il quale sembra non aver riflettuto sul fatto che il termine beta può avere una connotazione negativa nello slang giovanile.
Lo slang si rifarebbe a uno stereotipo, antico e ormai ampiamente superato, secondo cui il maschio alpha sarebbe una figura virile, forte possente, la cui definizione deriva da alcuni studi che a metà Novecento vennero fatti sui branchi di lupi. A differenza sua l'uomo beta, un individuo più dolce, mite e conciliante, ben diverso dallo stereotipo di una mascolinità tossica che ha pervaso il Pianeta e in alcuni contesti lo fa ancora, è meno possente ma più empatico e felice di lavorare dietro le quinte.
Da qui lo slang giovanile che intende tutto ciò che connota con il termine beta come qualcosa di secondaria importanza o degno di insulti, mentre ciò che è Alpha come qualcosa di degno di nota. John Kelly, esperto di lingue, ha spiegato alle pagine del Wall Street Journal cosa si intende oggi con alpha e beta: "Alpha è qualcosa di convenzionalmente bello o di alto status, mentre beta indica qualcosa di più cringe, debole, passivo e sottomesso, soprattutto tra adolescenti e preadolescenti". Tuttavia, secondo l'esperto, il termine sta perdendo la sua popolarità in questo senso, per tornare ad essere uno come tanti.
"L'utilizzo di questa nomenclatura è del tutto scientifico e per nulla descrittivo, non vi è alcun significato intrinseco o sotteso" ha spiegato il demografo inventore del nome Gen Beta, Mark McCrindle alla testata. L'esperto ha spiegato però, che ogni termine, quando entra nel gergo comune, finisce per assumere connotazioni nuove e ben diverse, attribuite dalla folla, come il termine "boomer" che delineerebbe una generazione e invece oggi definisce un qualunque individuo in difficoltà con le nuove tecnologie.
I genitori non devono spaventarsi
I bambini della Gen Beta sono ancora troppo piccoli per essere definiti da uno stereotipo o persino dagli esperti, per tanto non ha senso preoccuparsi per questi slang, che data la loro rapidità di ascesa e discesa, quando i piccoli saranno abbastanza grandi da capire, probabilmente saranno nel dimenticatoio. Tutto ciò che si sa e si dice dei piccoli Beta dunque sono solo previsioni che li descrivono in questo modo:
- Nativi artificiali: si tratta di bimbi la cui vita sarà plasmata dalla tecnologia in continua e rapida evoluzione e che potrebbero avere difficoltà a distinguere ciò che è umano da ciò che non lo è ma vi assomiglia molto.
- In grado di sfidare le 4 I: come spiega il dottor Rosina, intervistato dalla Rai, si tratta di piccoli che vivranno a lungo in un mondo segnato da tutto ciò che i loro genitori gli hanno lasciato in eredità: invecchiamento, innovazione, impatto ambientale e immigrazione.
- Disinformati: in un mondo dove l'IA risponde a tutte le nostre domande i bimbi vanno educati alla ricerca approfondita delle fonti attendibili, perché non finiscano per credere a tutte le fake news che incontrano.
- Qualcuno tra loro svolgerà una professione lavorativa che oggi noi non possiamo nemmeno immaginare.