Ansia, stress e depressione: da uno studio emerge che anche gli uomini soffrono quando diventano padri
Quando nasce un bambino non nasce solo la sua mamma ma anche il suo papà, anche se spesso la società sembra dimenticarsene. Le sofferenze dei neo-padri sono molte e una revisione di 37 studi condotti in 6 diversi Paesi, effettuata dall‘Università di Newcastle le ha messe in luce.
Le problematiche della prima paternità
Gli studiosi dell'Università del Newcastle hanno rilevato che, seppur per alcuni padri l'esperienza della genitorialità è ricollegabile a sentimenti di gioia e serenità, per la maggior parte di loro invece si tratta di un'esperienza stressante e che influisce negativamente sulla salute mentale.
Tra i meccanismi che portano i neo-padri a provare disagi non appena stringono tra le braccia il loro bambino e si trovano a vivere una vita completamente diversa in famiglia vi sono:
- Cambiamenti nel rapporto con il partner: in 18 studi è risultato che le modifiche nel rapporto con il partner dono difficili da elaborare in un momento che dicono essere caratterizzato da stanchezza da parte di entrambi i membri della coppia, che li porta a passare poco tempo insieme.
- Discussioni sulla divisione del carico genitoriale: in 15 studi è risultato evidente che i padri litigassero spesso con i partner che non li ritenevano abbastanza coinvolti nella genitorialità.
- Confusione sul loro nuovo ruolo all'interno della società: più della metà dei padri ha affermato che avrebbe voluto ricevere maggiori informazioni riguardo la genitorialità, anche attraverso specifici corsi.
- Sensazione di esclusione dal nucleo familiare: sicuramente fomentata, nel nostro Paese dai pochi giorni di congedo di paternità, che addossano alla madre il carico del lavoro di cura dei propri figli. I padri hanno dichiarato di sperimentarla anche nel periodo della gravidanza, fisicamente esclusiva delle donne e non appena prendevano in braccio il loro piccolo senza provare immediato amore.
Le emozioni dei papà
I papà dei 26 studi hanno in molti casi segnalato situazioni di vero e proprio burnout genitoriale, tra chi ha vissuto sintomi depressivi, chi si è sentito solo e chi ha avuto attacchi di panico ed esaurimento.
Tutti sono stati concordi nel dire che è molto complesso manifestare il proprio stato d'animo in una società che si aspetta da loro che non crollino e non chiedano aiuto. I ricercatori infatti hanno sottolineato quanto dalla loro revisione emerga la necessità di superare le aspettative genitoriali legate al genere, coinvolgendo i padri in attività come sportelli di ascolto, consultori o esperti del sistema sanitario a loro disposizione.
"Il periodo che trasforma gli individui in genitori è stressante per entrambi, per questo bisognerebbe intervenire con misure preventive, dal momento che questa revisione di studi ci permette di capire che i padri si sentono esclusi dalle informazioni sulla genitorialità a cui invece hanno accesso le mamme".