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Anche ridotti livelli d’inquinamento modificano il cervello dei bambini: lo studio

Una ricerca della UC Davis ha rivelato che anche livelli di inquinamento atmosferico inferiori agli standard governativi possono alterare lo sviluppo cerebrale dei bambini, con effetti sul volume della sostanza bianca e marcatori precoci per malattie come l’Alzheimer.
A cura di Niccolò De Rosa
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Inquinamento-bambini

L'inquinamento atmosferico esterno, causato da centrali elettriche, incendi e automobili, non solo influenza negativamente la salute umana, animale e ambientale, ma condiziona lo sviluppo cerebrale dei bambini.

A dirlo recente ricerca condotta dalla University of California – Davis, rivela che anche livelli di inquinamento inferiori agli standard governativi possono essere associati a differenze nel cervello dei bambini. Lo studio, pubblicato su Developmental Cognitive Neuroscience, ha analizzato sistematicamente 40 ricerche empiriche, molte delle quali evidenziano differenze significative nel volume della sostanza bianca, nelle connessioni cerebrali e persino in marcatori precoci per l'Alzheimer tra bambini esposti a livelli più elevati di inquinamento rispetto a quelli con esposizione minore.

Camelia Hostinar, professoressa associata di psicologia e autrice principale, ha sottolineato che i bambini sono particolarmente vulnerabili perché, paradossalmente trascorrono più tempo all'aperto, assorbendo più contaminanti in rapporto al loro peso corporeo rispetto agli adulti.

Lo studio di 40 ricerche svolte in ogni parte del mondo

Il team di ricerca ha esaminato 40 studi peer-reviewed, che includevano misure dell'inquinamento atmosferico esterno e delle conseguenze sul cervello di bambini di età compresa tra i neonati e i 18 anni. La maggior parte degli studi proveniva da Stati Uniti, Messico ed Europa, con due contributi da Asia e Australia.

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Le differenze cerebrali sono poi state rilevate attraverso vari metodi, dalla risonanza magnetica (MRI) all'analisi di composti chimici che supportano la funzione cerebrale. Alcuni studi si sono poi concentrati sulla presenza di tumori nel sistema nervoso centrale.

Una ricerca condotta a Città del Messico, una delle metropoli più inquinate al mondo, ha ad esempio confrontato i bambini residenti di zone con livelli di inquinamento elevato con quelli che invece abitavano in aree con una qualità dell'aria migliore, rilevando piccole, ma rilevanti, differenze strutturali nel cervello.

I cambiamenti non riguardano solo le aree super-inquinate

In ogni studio, l'esposizione all'inquinamento è stata valutata in base all'indirizzo o al quartiere del bambino, confermando come le differenze a livello cerebrale dei giovani partecipanti si osservavano anche in luoghi che rispettavano gli standard locali di qualità dell'aria.

"Molti di questi studi coinvolgono bambini che vivono in luoghi in cui i livelli di inquinamento atmosferico sono ben al di sotto dei limiti stabiliti dalle normative statunitensi o europee" ha dichiarato la dottoressa Anna Parenteau, co-autrice dell'indagine e dottoranda in psicologia presso l'UC Davis.

Gli effetti variano con l'età

Un altro elemento di novità è stata l'attenzione specifica riservata ai bambini, invece che agli adulti o agli animali, come spesso fatto da filoni di studi precedenti. Johnna Swartz, professoressa di ecologia umana e coautrice, ha infatti sottolineato l'importanza di considerare le diverse fasi dello sviluppo cerebrale dei bambini, poiché l'inquinamento potrebbe avere impatti variabili a seconda dell'età.

"Non possiamo necessariamente applicare i risultati degli adulti e supporre che sarà lo stesso per i bambini" ha dichiarato.

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L'importanza dell'ambiente nella crescita

Secondo i responsabili della ricerca, lo studio californiano rappresenta l'ennesima dimostrazione di come l'ambiente all'interno del quale gli esseri umano nascono, crescono e modellano la loro personalità risulta molto più determinante di quanto si pensasse fino a soli pochi anni fa.

"Molti ricercatori che lavorano sullo sviluppo del cervello, che si tratti di autismo, Alzheimer o altro, hanno davvero sottovalutato per molto tempo i fattori ambientali" ha sottolineato il direttore del Centro di ricerca sulla qualità dell'aria della UC Davis, Anthony Wexler. Per questo appare sempre più importante lavorare per costruire città e contesti sociali adatti a crescere e stimolare i bambini che saranno gli adulti di domani.

Per ridurre l'impatto dell'inquinamento sui giovani, quindi, lo studio suggerisce di adottare politiche mirate per migliorare al più presto la qualità dell'aria respirata dai piccoli, partendo anche da soluzioni più immediate come l'installazione di filtri d'aria nelle abitazioni e nelle scuole vicine a fonti di inquinamento.

Camelia Hostinar, professoressa associata di psicologia e firma dello studio,  ha proposto anche la possibilità di disporre aiuti e sovvenzioni per permettere alle comunità di dotarsi di tali dispositivi per proteggere i più piccoli.

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