Allena il figlio con sindrome di Down per la maratona e la corre con lui: la storia di Ceri e Lloyd
Non ha solamente completato la maratona di Londra, ma ha battuto un nuovo Guinness World Record, classificandosi come il più giovane atleta con Sindrome di Down a terminare questa competizione tra corridori.
Il primo abbraccio finita la maratona LLoyd Martin l’ha dato alla sua allenatrice e fan numero uno: mamma Ceri Hooper. La donna ha corso accanto al figlio senza mai perderlo di vista per tutti e 42 i km, ma i due insieme nei 5 mesi precedenti alla competizione hanno fatto molta altra strada fianco a fianco. Ceri, intervistata dopo la maratona, nonostante il figlio l'abbia ringraziata per il tempo dedicato alla preparazione della sua corsa, ha spiegato di aver appreso molto più lei da Lloyd: “Mi ha dimostrato che si può fare tutto, che tutti possono inseguire i propri sogni, basta allenarsi e non abbattersi e i risultati si ottengono”.
La mamma allenatrice
Intervistato alla trasmissione Good Morning Britain il 19enne Lloyd Martin, all’indomani della vittoria del suo Guinnes World Record, ha raccontato ai giornalisti le sue sensazioni: "Correre una maratona non è una questione di tempi o di velocità, importa sapere di poter sempre contare sul supporto della tua famiglia e degli amici".
Lloyd, spiega in un'intervista alle pagine della BBC, può contare sull’aiuto di suo fratello Finlay, su quello del patrigno Gordon e soprattutto sulla sua mamma Ceri Hooper, che lo ha sempre incentivato a fare sport. Lei, da giovane, era una sciatrice, solo crescendo si è appassionata alla corsa, e dopo aver ultimato per la quarta volta la maratona di Londra ha pensato che anche suo figlio avrebbe potuto raggiungere l’obiettivo.
Lloyd è subito sembrato entusiasta, quindi la donna si è informata presso l’associazione sportiva Special Olympics GB, dove il ragazzo è già un ginnasta e calciatore molto conosciuto, che in un batter d’occhio ha trovato per lui un posto nella competizione di corsa londinese.
Sono seguiti una serie di accertamenti fisici, perché Lloyd, riporta sempre la BBC, come altri ragazzi, affetti dalla sindrome di Down, ha una patologia al cuore. Non appena i medici hanno dato l’ok, rilasciando un certificato di idoneità al ragazzo, la coppia di atleti ha iniziato ad allenarsi. “Solo 5 mesi per preparare una maratona: sembrava un’impresa impossibile” ha spiegato la mamma alla BBC, ma correndo tutti i giorni per 5 km, il ragazzo è riuscito a tagliare il traguardo della maratona, concedendosi lungo il percorso anche delle pause per mostrare ai sostenitori la sua bravura con capriole, ruote e spaccate.
Il record di Lloyd contro i pregiudizi
Lloyd ha concluso la maratona, con la sua pettorina verde e ancora molto fiato in corpo, abbracciando la sua mamma, ha potuto così ricevere l’attestato del Guinness World Record, per essere stato il più giovane atleta affetto dalla sua disabilità cognitiva a completare una maratona. Ma per la sua mamma sono molte le imprese del figlio che hanno infranto i limiti che la società gli ha imposto sin dalla nascita: “Quando è nato Lloyd i medici mi hanno detto che non avrebbe mai parlato, non sarebbe mai riuscito a stare in piedi e a nutrirsi da solo, e noi abbiamo ascoltato tutto, senza però mai perdere la speranza” ha spiegato Ceri alla trasmissione Good Morning Britain.
Lloyd infatti ha spiegato ai giornalisti che nemmeno per un secondo, durante la competizione, ha pensato di mollare: "Sapevo che ce l’avrei fatta, sono molto determinato ed è stato fondamentale il tifo di chi ha creduto in me e ringrazio molto”.
La sua mamma, invece, è rimasta esterrefatta dai risultati del figlio e della sua determinazione, imparando dal 19enne una importante lezione: “Quando sai che tuo figlio nascerà con una disabilità, è naturale pensare con tristezza che non potrà fare nella vita tutto ciò che desidera, invece non è così e Lloyd ce lo sta insegnando, lui sta realizzando tutti i suoi sogni e i nostri, dando sempre un motivo a me e ai suoi amici per sorridere” ha detto a Good Morning Britain.