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Abbigliamento di seconda mano per bambini piccoli: vantaggi e consigli per non sbagliare l’acquisto

Acquistare abiti di seconda mano per i bambini piccoli aiuta l’ambiente e permette di ottenere prodotti di qualità ad un minor prezzo. Basta solo conoscere i trucchi del mestiere.
A cura di Niccolò De Rosa
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Abbigliamento di seconda mano per bambini piccoli: vantaggi e consigli

Vestire i bambini piccoli è un'attività nella maggior parte dei casi costosa, che finisce immancabilmente per riempiere la casa di abiti che nel giro di pochi mesi, per ovvie ragioni, diventano troppo piccoli per essere utilizzati.

Per questo negli ultimi tempi il mercato online dell'usato è diventato l'ultima frontiera per i genitori con bambini piccoli desiderosi di ridurre i costi e, perché no, provare a salvaguardare l'ambiente, rimettendo in circolo abiti dismessi che altrimenti verrebbero gettati o stipati in qualche cassetto.

Se infatti le spese necessarie a vestire i figli durante il primo anno di vita continuano a lievitare (soprattutto in Italia), acquistare capi d'abbigliamento di seconda mano può permettere a mamme e papà di ottenere per i propri piccoli prodotti di qualità ad un prezzo più accessibile, senza dover necessariamente ricorrere al fast fashion.

Perché scegliere abiti usati?

Oltre al mero risparmio sui prezzi da listino, la scelta di acquistare vestiti usati per i propri piccoli può aprire un ampio ventaglio di possibilità.

Innanzitutto, molti abiti di seconda mano sono in ottimo stato, poiché vengono usati poco e sono quasi nuovi. Ciò trasforma una delle più grandi criticità dell'abbigliamento per la prima infanzia – ossia la brevissima ‘vita' di abiti che in pochi mesi diventano troppo piccoli – in un punto di forza per chi sceglie l'usato.

I negozi di seconda mano offrono spesso anche una vasta gamma di stili e marche, rendendo più facile trovare abiti unici che non si trovano nei grandi negozi. Questo può essere particolarmente divertente per i genitori che amano cercare pezzi speciali o vintage per i loro bambini.

Non trascurabile poi l'aspetto ecologico e della sostenibilità, che anzi per molte famiglie rappresenta l'elemento principale dietro simili scelte di consumo.

Vestiti di seconda mano

Usare abiti di seconda mano contribuisce infatti a ridurre il consumo di risorse naturali e l'energia necessaria per produrre nuovi capi di abbigliamento. Inoltre, acquistando abiti usati, i genitori supportano un modello economico che valorizza il riutilizzo e il riciclo, contribuendo a ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica e dando anche un buon esempio ai figli.

Vendere e comprare usato può infine trasformarsi in un'ottima occasione di socialità. In Italia, ad esempio, sono molti i gruppi social di genitori che si danno appuntamento per scambiarsi abitini e pigiamini, trasformando simili mercatini in vere e proprie feste dove far giocare i bambini e incontrare altre famiglie.

I consigli per non sbagliare acquisti

Anche nel mondo della moda second-hand però, c'è chi compra meglio degli altri grazie al proprio fiuto e ad alcune strategie vincenti.

In un recente articolo del Guardian, l'esperta di acquisti al dettaglio Greta Gramazio ha ad esempio rivelato come una delle chiavi di volta per l'acquisto intelligente sia visitare a cadenze regolari siti e negozi di usato per mettere le mani sui prodotti migliori appena vengono messi in vendita.

Anche i gruppi di compravendita su Facebook possono rivelarsi molto utili, soprattutto per rendersi conto dei prezzi medi e della vestibilità di alcune marche.

Sempre per quanto riguarda l'online è poi importante compiere indagini approfondite non solo sulle descrizioni dei singoli prodotti (che poi è l'equivalente del controllo fatto di persona sulla merce esposta negozi fisici), ma anche sulle recensioni degli altri utenti riguardo il venditore, sia esso un privato o un'azienda di rivendita.

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