A cosa stanno rinunciando le famiglie italiane per sostenere le spese dei figli: il report
In Italia crescere i figli costa sempre di più e più della metà dei genitori è costretta a tirare la cinghia per far quadrare i conti. È questa la situazione fotografata dall'ultimo Report FragilItalia "Il costo dei figli" realizzato Area Studi Legacoop e Ipsos per analizzare la situazione socio-economica delle famiglie italiane.
L'indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di 800 persone, tutti maggiorenni, e ha mostrato come le spese per il mantenimento dei figli (cibo, abbigliamento, scuola ecc…) assorbano in media un terzo dell'intero bilancio familiare, un'incidenza che per un terzo dei genitori arriva anche al 70% sul totale.
Una situazione che per molti genitori è destinata a durare a lungo, visto che il 50% dei figli che vivono con i propri genitori hanno già raggiunto la maggiore età e spesso impiegano molti anni per abbandonare il nido domestico.
La situazione nei numeri
Secondo i dati riportati nello studio, le famiglie italiane sono chiamate a spendere una media del 34% delle loro risorse mensili per provvedere ai bisogni dei figli, i quali comprendono soprattutto i pasti (dentro e fuori casa), i libri scolastici, le attività sportive, le spese mediche e l'abbigliamento, la voce che impatta maggiormente sulle economie dei cittadini.
Se però il 51% delle famiglie spende per i figli tra il 21% e il 40% dell'intero bilancio mensile, una buona fetta di genitori – circa il 32% del campione – paga per i propri ragazzi tra il 40% e il 70% del totale. E ciò comparta un notevole impatto sulla gestione quotidiana di mamme e papà italiani.
Rinunce per affrontare le spese
Come evidenziato dalle risposte dei partecipanti al sondaggio, la rilevanza delle voci di spesa relative ai figli appesantiscono notevolmente la situazione finanziaria di molte famiglie.
La maggioranza dei genitori ha infatti dichiarato di dover sistematicamente rinunciare ad ogni acquisto non essenziale per riuscire ad andare avanti.
Come riportato da Legacoop, il 66% dei genitori ha rinunciato ad acquistare qualcosa per sé stessi (il 31% spesso, il 34% qualche volta), il 60% ha cessato o ridotto al minimo pranzi e cene al ristorante e il 58% ha rimandato l'acquisto di un'auto nuova.
Oltre a questi "sfizi" però, il 51% degli intervistati ha anche affermato di dover risparmiare sulla spesa alimentare (optando per prodotti meno costosi o in offerta) e il il 39% ha perfino rinunciato o posticipato delle visite mediche private.
Anche i figli però non sono esenti da sacrifici: il 37% di loro non ha potuto comprare il capo d'abbigliamento desiderato o lo smartphone nuovo, il 30% ha ridotto le uscite con gli amici e il 23% non si è più iscritto al corso di studio che voleva frequentare.