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Compiti delle vacanze: i segreti dell’insegnante per finirli in tempo e senza stress

Una psicologa e insegnante di sostegno racconta a Fanpage.it alcuni “trucchetti” per svolgere i compiti delle vacanze con maggiore serenità e trasformaRli in un’utile occasione di crescita.
Intervista a Teresa Viviana Ambrogio
Psicologa e insegnante
A cura di Niccolò De Rosa
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Compiti delle vacanze: i segreti della prof per finirli in tempo e senza stress

L’estate è il momento tanto atteso da tutti gli studenti: giornate di sole, avventure all'aria aperta e tanto tempo libero. Tuttavia, insieme alle vacanze, con la fine delle lezioni arriva puntuale come un orologio anche una delle incombenze meno gradite: i compiti delle vacanze.

Eppure, benché da molti siano percepiti come una fastidiosa interruzione del meritato riposo, i compiti delle vacanze possono aiutare bambini e ragazzi a mantenere attiva la mente e consolidare quanto appreso durante l’anno scolastico.

"Gli studi di psicologia cognitiva sottolineano la necessità di esercitare i meccanismi dell'apprendimento durante il periodo estivo per stabilizzare e facilitare il recupero di conoscenze acquisite" spiega Teresa Viviana Ambrogio, psicologa e professoressa di sostegno.

"Benché siano poco graditi, questi impegni estivi consolidano le abilità, favoriscono l'autonomia e allenano a sopportare la frustrazione per l'obbligo di dover fare qualcosa che non si vorrebbe fare" prosegue Ambrogio, che a Fanpage.it ha raccontato alcune strategie efficaci per massimizzare l'apprendimento ed evitare lo studio matto e disperatissimo degli ultimi giorni di vacanza per recuperare tutto il tempo perduto nei mesi precedenti.

Programmazione

"La pianificazione è il primo punto sul quale impostare tutto il discorso e per i bambini delle elementari, questa operazione può richiedere l'intervento di un adulto" afferma Ambrogio.

Il modo più efficace sarebbe quello di realizzare un programma scritto, un vero e proprio calendario sul quale definire il piano giornaliero o settimanale dei momenti di studio e dei momenti di svago che, ovviamente, non devono assolutamente mancare.

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Anche nel caso in cui sia il genitore a definire la programmazione dei compiti però, il planning deve essere condiviso con il bambino,in modo da fargli percepire questo dovere come qualcosa di utile per la propria crescita e non come un'imposizione calata dall'alto".

"Se la pianificazione riguarda un bambino delle elementari, un'idea utile può essere quella di scrivere le materie sul calendario per scandire i vari impegni" suggerisce la psicologa. "Laddove il bambino sperimenti particolari difficoltà in una specifica materia potrà essere supportato dal genitore. Il genitore potrà così aggiungere al calendario un simbolo o un'immagine che indichi l'impegno condiviso. Un modo per stabilire che quel particolare compito verrà svolto insieme ad un adulto".

In questo modo, quando il bambino guarderà quel simbolo, non solo saprà che dovrà fare i compiti, ma anche potrà rivolgersi al genitore per ottenere un aiuto.

"In questa occasione i genitori devono dimostrarsi capaci non solo di fornire il giusto supporto ai figli (senza apparire troppo lassisti o eccessivamente assillanti), ma anche di mediare tra le proprie aspettative e le possibilità del bambino" aggiunge Ambrogio.

Studio condiviso

Durante il lungo periodo estivo, non tutti i genitori hanno la possibilità di aiutare i figli nei loro compiti al di fuori del periodo di ferie.

Per evitare di ricorrere all'aiuto di un'insegnante di ripetizioni (costoso e poco consono al clima di "stacco" dall'impegno scolastico), una soluzione può essere quella di formare un gruppo di studio insieme ad amici o compagni di scuola.

Compiti delle vacanze di gruppo

"Lo studio collettivo risulta funzionale soprattutto per i ragazzi più grandi, tuttavia se i bambini riescono a concentrarsi e a trarre reciproci stimoli dalla vicinanza con altri coetanei, anche i più piccoli potrebbero trarre giovamento dai compiti svolti in gruppo" spiega Ambrogio, aggiungendo però come un quest'ultimo necessario sia comunque necessaria la presenza di un adulto per supervisionare la situazione,

Scegliere uno spazio dedicato

Lo spazio fisico in cui un bambino svolge i propri compiti non è affatto un elemento secondario.

"Deputare uno spazio fisico al momento dei compiti aiuta i bambini a comprendere come l'attività che stanno svolgendo sia importante e meriti la dovuta attenzione". Ma quali sono le caratteristiche di questo angolo della casa dedicato allo studio? spiega Ambrogio.

Innanzitutto dev'essere sempre lo stesso luogo, sia esso la scrivania della cameretta o il tavolo della cucina. Ciò consente di definire una routine e favorisce la concentrazione.

La postazione deve poi essere uno spazio riconosciuto da tutti i membri della famiglia come "l'angolo dei compiti".

"Così facendo, tutti gli abitanti della casa sapranno che quando il ragazzo si trova lì con libri e quaderni, non deve essere disturbato o interrotto".

Non trascurabile poi la comodità: per rendere al meglio il bambino ha bisogno di poter appoggiare sul piano di lavoro tutto il materiale (libri, cancelleria, fogli etc…) senza troppi problemi di spazio, meglio se lontano da fonti di luce eccessiva e calore, come una finestra troppo assolata.

Niente distrazioni

Strettamente connessa allo spazio scelto per svolgere i compiti delle vacanze è la necessità di evitare ogni tipo di distrazione durante i momenti dedicati allo studio. Rimanere concentrati infatti, non solo rende più efficiente l'apprendimento, ma permette di finire prima il lavoro.

Arrivato il momento di fare i compiti quindi, meglio spegnare TV e apparecchi elettronici, eliminando ogni possibile fonte di rumore. Un trucco utile per ridurre le tentazioni è quello di riporre eventuali tablet, smartphone o altri oggetti non utili allo studio in un'altra stanza.

Affiancare attività più divertenti

Un plus per l'apprendimento estivo è poi affiancare ai compiti anche altre attività stimolanti che, pur non essendo prettamente scolastiche, favoriscano il rafforzamento di competenze e soft skills.

Attività ricreative durante l'estate
Le vacanze estive sono il periodo ideale per coltivare i propri hobby e aprirsi a nuove esperienze.

"Fare una passeggiata in mezzo alla natura, cucinare insieme ai genitori o visitare un monumento sono tutte esperienze coinvolgenti e dall'alto valore formativo" spiega Ambrogio, sottolineando come lo svolgere attività differenziate rispetto a quelle che si vivono durante il resto dell'anno può rappresentare un elemento arricchente per la crescita dei ragazzi.

Non sottovalutare l'importanza del tempo libero

Fare i compiti è importante, ma per rendere l'apprendimento più efficiente è fondamentale che i bambini abbiano comunque ampie parentesi di tempo libero per giocare, rilassarsi e fare ciò che più li appassiona.

"L'ideale sarebbe lasciare che i figli si ritagliassero consistenti momento di svago da alternare con parentesi di studio giornaliere, dove per un'ora o due si sospende l'attività ricreativa e ci si concentra sull'impegno scolastico. Terminata questa breve parentesi si può poi tornare a fare cose più divertenti".

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