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Prima dei due anni i bambini conoscono anche i nomi degli oggetti che non hanno mai visto, secondo uno studio

I bambini riescono a dedurre il significato di parole sconosciute dal contesto già prima dei due anni di vita, è quanto scoperto dai ricercatori specializzati in sviluppo di due università.
A cura di Sophia Crotti
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bimbo indica pagine

I bambini già a 15 mesi sanno già nominare o indicare gli oggetti anche se non li hanno mai visti, è quanto ha scoperto una nuova ricerca realizzata dagli studiosi dello sviluppo delle Università Northwestern e Harvard.

L'incredibile capacità di conoscere gli oggetti prima di vederli

Si chiama deduzione dal contesto, il processo secondo il quale, ascoltando altri parlare o descrivere un oggetto che non abbiamo mai visto ce lo figuriamo e poi sappiamo riconoscerlo tra altri. Gli studiosi delle università di Harvard e Northwestern si sono domandati a che età, però, l'essere umano imparasse questa abilità. "Se un bambino che gioca sul tappeto ascolta parlare i suoi genitori di un frutto che non ha mai visto prima, quando lo vedrà per la prima volta riuscirà a capire di cosa si tratta?". Da questa domanda è iniziato lo studio che ha coinvolto 67 neonati di 12 mesi e 67 di 15 mesi, che sono stati reclutati per un test adatto alla loro giovanissima età. I piccoli hanno affrontato una prima fase di "addestramento" durante la quale sono stati ripetuti loro i nomi di tanti elementi appartenenti ad un unico ambito semantico, per esempio la frutta. Oltre a nominare banane, fragole, ciliegie e alimenti che i piccoli conoscevano, gli studiosi hanno nominato, senza mostrarglielo, anche un frutto che per loro era un nuovo vocabolo.

"Semantic priming supports infants’ ability to learn names of unseen objects", 23.04.2025, Plos One
"Semantic priming supports infants’ ability to learn names of unseen objects", 23.04.2025, Plos One

La seconda parte della ricerca consisteva in un test che prevedeva che i bambini riascoltassero nuovamente il nome del frutto sconosciuto dinnanzi, oltre che lui, ad un altro oggetto appartenente ad un altro ambito semantico ma sempre sconosciuto. I bambini a 15 mesi, quando i ricercatori hanno chiesto loro di indicare con la mano quello che pensavano essere il frutto dal nome sconosciuto, sono riusciti a indicare l'oggetto corretto, a dimostrazione del fatto che erano riusciti a dedurre cosa fosse dal contesto, mentre a 12 mesi non ci sono riusciti affatto.

L'importanza di parlare sempre dinnanzi ai neonati

"Il nostro studio dimostra che i bambini assimilano tutto quello che sentono, anche in assenza dell'oggetto di cui riescono a farsi una rappresentazione mentale". Secondo i ricercatori a 12 mesi, però, i bebè sono ancora troppo piccoli per essere riusciti ad immagazzinare sufficienti parole dedotte dal contesto, cosa che qualche mese dopo riescono invece a fare con grande semplicità. "La ricerca evidenzia anche il potere del linguaggio nella vita quotidiana dei neonati, per questo è importante per loro ascoltare le conversazioni degli adulti o i genitori che leggono i libri ad alta voce".

I piccoli seppur non comprenderanno nell'immediato ciò che gli adulti dicono, riusciranno a farsene un'immagine mentale e dai 15 mesi comprenderne il contesto linguistico di appartenenza, così da costruire nella loro mente un'idea dell'oggetto, essenziale per riuscire un giorno a capirne il vero significato. "Oggi sappiamo che, come accade per gli adulti, anche i bambini si incuriosiscono davanti a un vocabolo nuovo e la loro mente vaga per scoprirne il significato". 

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