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“Era la mia luce”: una madre condivide l’ultimo video della figlia per parlare della morte da soffocamento

Dopo la morte per soffocamento della figlia di appena un anno, una madre ha trasformato il proprio dolore in un impegno sociale. Con una fondazione e un video che mostrava le ultimi immagini della piccola, scattate due giorni prima della tragedia, la donna ha lanciato un appello per sensibilizzare sui rischi e prevenire tragedie simili.
A cura di Niccolò De Rosa
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Immagine di repertorio

Tra i festoni colorati e le risate di una bambina che affonda le mani nella sua torta di compleanno, si celava un destino impensabile. Quello che sembrava un normale giorno di festa per la piccola Leilani, una bimba di un anno della Virginia, sarebbe diventato uno degli ultimi momenti felici vissuti con la sua famiglia e la madre, Asia Ellmer-Wright, ha deciso di raccontare sui social la sua storia per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione del soffocamento nei bambini, una causa di morte ancora troppo sottovalutata.

Una tragedia inaspettata

Leilani aveva appena compiuto un anno il 18 agosto. Solo due giorni dopo quella splendida giornata – immortalata nel video che Asia ha poi deciso di postar su Instagram – mentre i genitori erano al lavoro e la bambina era affidata a una babysitter di fiducia, un drammatico imprevisto ha improvvisamente sconvolto i destini della famiglia. Alle 16:00, Asia ha infatti ricevuto una chiamata dalla polizia: Leilani aveva ingerito un pezzo di frutta in modo sbagliato e i soccorritori stavano tentando di liberarle le vie respiratorie. "Mi hanno detto che il cuore batteva ancora e che l'avrebbero portata d'urgenza in ospedale", ha raccontato la madre alla rivista Newsweek. Ma nonostante i soccorsi, Leilani è stata dichiarata morta un'ora e mezza dopo, a causa di un’aspirazione fatale.

Credits: Instagram/@thewrightlifestyles
Credits: Instagram/@thewrightlifestyles

Una perdita impossibile da accettare

Asia e suo marito hanno affrontato il dolore con dignità e senza puntare il dito contro nessuno. "Gli incidenti succedono. Nessuno può sapere cosa riserva il domani" ha dichiarato la donna, che ai cronisti interessatisi alla storia della sua piccola ha voluto precisare di non cercare nessun colpevole per quella che lei stessa considera una tremenda fatalità. Eppure, il vuoto lasciato da Leilani è profondo e impossibile da colmare. I suoi fratellini continuano a parlarne, a pregarla, a chiedersi perché lei non sia più con loro. "Era il collante della nostra famiglia", spiega Asia. "Aveva quel modo unico di trasmettere amore, poggiando la testa su di te come per dire: ti voglio bene".

Dalla sofferenza all’impegno

Trasformare il dolore in qualcosa di utile per gli altri: è questo l’obiettivo che la famiglia ha scelto di perseguire. Dopo la morte di Leilani, è nata Leilani’s Legacy Foundation, un’organizzazione no profit che si occupa di sensibilizzare sui rischi del soffocamento nei bambini piccoli e negli anziani che, ogni anno, negli Stati Uniti, causano tra i 66 e i 77 decessi nei bambini sotto i dieci anni.

La fondazione ha avviato una collaborazione con un’azienda che fornisce dispositivi anti-soffocamento, distribuendoli in scuole, chiese e famiglie. "Anche solo una vita salvata renderebbe tutto questo impegno significativo" spiegano i genitori che attraverso il ricordo e la condivisione cercano un modo per superare una perdita insanabile. "Parlarne è quasi doloroso quanto viverla" ammette Asia. Eppure, la sua voce continua a farsi sentire, nonostante le lacrime, per evitare che altre famiglie vivano lo stesso dramma. "Leilani era una luce. E continuerà a esserlo, ogni volta che qualcuno racconterà la sua storia".

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