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“Mia moglie è morta per una complicanza dopo il parto, racconto la sua storia perché non accada più”: un papà

Matthew, il marito dell’infermiera Hailey Marie Okula ha raccontato, spezzato dal dolore, per filo e per segno il motivo per cui la donna è morta poco dopo aver dato alla luce il loro bambino, sensibilizzando su una complicanza che non tutti conoscono.
A cura di Sophia Crotti
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Credits: profilo Instagram di @rnnewgrads
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Lo scorso 29 marzo, la trentatreenne Hailey Marie Okula, infermiera del pronto soccorso, è venuta a mancare dopo aver dato alla luce il suo primo figlio. La neo-mamma rientra nella stima realizzata nel 2020 dall'OMS, secondo cui nel mondo ogni due minuti una donna incinta o partoriente viene a mancare. Suo marito Matthew, ferito dal dolore più profondo provato nella sua vita, racconta tramite i suoi canali social quanto accaduto alla moglie, perché non si debba più fare la conta di altre donne morte di parto.

La storia di Hailey Marie morta per una complicazione dopo il parto

Hailey Marie Okula era molto conosciuta sui social, dal momento che raccontava con video divulgativi e divertenti la sua vita da infermiera, dando anche consigli ai suoi colleghi su come affrontare situazioni mediche complesse o turni estenuanti. La donna condivideva anche la sua vita privata e, per aiutare tutte le coppie con diagnosi di infertilità a continuare a credere nel fatto che prima o poi un bimbo sarebbe arrivato anche per loro, aveva raccontato anche il suo lungo viaggio fatto di visite, iniezioni, medicine, viaggi e spese, pur di poter abbracciare il suo bambino.

Due anni di speranza e dedizione, che aveva raccontato in un post riassuntivo su Instagram: "La fecondazione in vitro è stato il viaggio più duro della mia vita, ma che ne è più valso la pena". Con queste parole la donna mostrava il toccante momento in cui scopriva la gravidanza insieme al compagno.

Tanti contenuti con il pancione, mentre si apprestava a fare controlli, turni di lavoro e poi a iniziare il congedo di maternità, fino all'ultimo post, risalente al 24 marzo, a cui è seguito il silenzio.

Le complicazioni durante il parto

Il marito di Hailey Marie Okula, Matthew, ha raccontato alle pagine di abcnews quanto accaduto in ospedale quando, dopo aver sentito le prime contrazioni lui e la moglie hanno deciso di recarsi nella struttura. "Mia moglie ha vissuto un travaglio lungo tre giorni, dopo il quale hanno deciso di farle un taglio cesareo per far nascere il nostro piccolo Crew". Il bambino è venuto al mondo pesando 4 kg e la sua mamma stava benissimo, fino a che i monitor, a cui era collegata, hanno iniziato a segnalare un rapido e improvviso calo di ossigeno nel suo corpo. "È successo tutto nel giro di 10 minuti, non ho avuto neanche il tempo di capire davvero cosa stesse accadendo". I medici hanno allontanato l'uomo e iniziato a fare la rianimazione cardio-polmonare alla donna, per poi portarla urgentemente in terapia intensiva. Poche ore dopo la donna è venuta a mancare a causa di un'embolia del liquido amniotico.

Come riporta uno studio sul tema si tratta di uno degli epiloghi più disastrosi della gravidanza, una complicazione che vede il liquido amniotico, cellule fetali o altri detriti, entrare in circolazione nel corpo ed in particolare nei polmoni della madre. A questo seguono un collasso cardio-vascolare, problemi respiratori, danni cerebrali e, come nel caso di Okula, la morte. Si tratta di una condizione rara, che si verifica con una frequenza a metà tra un caso ogni 8000 parti e un caso ogni ottantamila parti. "Io non conoscevo questa condizione ma voglio che se ne parli, perché la morte di mia moglie, che ha provocato in me un dolore non traducibile in parole, dia la possibilità ad altre donne ed esperti di conoscere la patologia e, per quanto possibile, di prevenirla".

Nell'ultimo post pubblicato da Matthew sul profilo della donna traspare tutto il suo amore per lei: "Era lei la vera combattente, dinnanzi all'infertilità io mi sono abbattuto spesso, lei mi ha sempre guardato dicendomi che ce l'avremmo fatta, dopo 13 anni insieme mi sento distrutto". Ha concluso l'uomo dicendo che racconterà al loro piccolo Crew, che da ora in avanti crescerà da solo, di come la sua mamma lo abbia sempre amato, da molto prima che nascesse.

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