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Un caso su quattro di sindrome del bambino scosso provoca la morte: “Diamo ai genitori gli strumenti per prevenirla”

La sindrome del bambino scosso causa in un caso ogni 4 il coma o la morte del neonato, entro i 6 mesi di vita, come riporta Terre des hommes. A causarla possono essere comportamenti che i genitori non sanno essere potenzialmente letali per i bambini o lo scuotimento dovuto alla frustrazione che a volte provoca non riuscire a calmare il pianto del bebè.
A cura di Sophia Crotti
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sindrome del bambino scosso

Scuotere un bambino, violentemente, perché smetta di piangere, tanto da causare in lui un danno cerebrale irreversibile o letale è qualcosa che nessun genitore immagina di poter fare. Eppure accade, come spiegano i dati raccolti dalla Federazione Internazionale Terre des hommes, che da anni si batte affinché mamme e papà ricevano il supporto e le informazioni necessarie ad evitare che il loro piccolo manifesti i segnali della Sindrome del Bambino Scosso. Dall'ultima rilevazione della federazione, in vista delle tre giornate nazionali di prevenzione, dal 5 al 7 aprile, emergono dati allarmanti: la sindrome in un caso su 4 è letale.

Cos'è la sindrome del bambino scosso

C'è un periodo della vita dei bebè che li espone particolarmente al rischio della sindrome del bambino scosso, è quello che va dalle loro prime due settimane di vita fino ai 6 mesi. Questa fascia d'età coincide con quello che il National Centre of Shaken Baby Syndrome definisce il periodo del pianto viola. Si tratta di gemiti che possono durare dai 20 minuti alle 2 ore e si presentano quotidianamente senza trovare alcuna pace, neanche tra le braccia dei genitori che non sono dunque in grado di comprenderne i motivi.

Come spiegano da Terre des Hommes questo pianto inconsolabile porta i genitori a provare un senso di forte disorientamento, dal momento che è frustrante rendersi conto di non riuscire a lenire le sofferenze del proprio piccolo. I neogenitori dunque vivono stati di ansia, vergogna e anche rabbia e, offuscati da quella cantilena infinita di un pianto che non si spiegano, possono fare del male al loro bimbo, scuotendolo tanto forte da provocargli danni cerebrali irreversibili. Ciò nonostante ci sono anche delle pratiche che i genitori ritengono innocue o addirittura divertenti per i loro bebè, in grado di inficiare la loro salute per sempre.

Chi sono i neonati più a rischio

Dalla prima indagine italiana condotta dall'associazione nel 2023 era emerso che su 47 casi conclamati di Shaken Baby Syndrome presi in esame, 5 avevano portato alla morte dei neonati, 25 avevano compromesso per sempre il percorso evolutivo del piccolo. I bimbi più colpiti avevano delle caratteristiche comuni:

  • 34 su 47 avevano meno di 6 mesi di età
  • erano per la maggioranza maschi
  • il 35% di loro aveva patologie o era nato prematuro
  • 29 bimbi su 47 erano figli di genitori violenti che avevano anche maltrattato in altro modo i piccoli, in 1 caso su 3 avevano infatti già effettuato ingressi al Pronto Soccorso
  • sono figli di genitori che si trovano isolati socialmente e presentano problematicità.

1 caso su 4 è mortale: cause e sintomi

Un caso ogni 4 della sindrome del bambino scosso può provocare il coma cerebrale o la morte del neonato, secondo quanto segnalato dall'ultima campagna di Terre des Hommes, in vista delle 3 giornate nazionali sulla sensibilizzazione al tema.

sindrome del bambino scosso

Le lesioni da scuotimento, come spiega Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des hommes, sono una forma di maltrattamento infantile spesso inconsapevole, per tanto è necessario dare ai genitori informazioni e strumenti necessari a contrastarla. Tra i motivi scatenanti vi sono far saltellare il piccolo sulle ginocchia, lanciare il bambino in aria e poi riprenderlo, correre su un terreno dissestato con il bimbo in braccio o sulla bicicletta, frenate brusche in auto o cadute accidentali dal letto o dal divano. Nei casi più drammatici, si tratta invece di un gesto di frustrazione e rabbia da parte dei genitori. "È importante illustrare quali comportamenti non vanno mai adottati per cercare di calmare il pianto del neonato e che, se si sente di stare perdendo il controllo, piuttosto che incorrere in comportamenti dannosi, può essere utile allontanarsi un breve istante dal bambino, lasciandolo in un luogo sicuro, recuperare un proprio equilibro e chiedere aiuto” specifica Giannotta.

Scuotere i bambini è pericoloso perché i loro muscoli deboli del collo, non in grado di controllare i movimenti bruschi del capo troppo pesante e il loro cervello in via di sviluppo, possono causare lesioni all'interno della scatola cranica, rilevabili attraverso una tac che possono arrecare nel piccolo disabilità fisiche, disturbi dell'udito o del linguaggio, paralisi cerebrale, la comparsa di crisi epilettiche, ritardo psicomotorio e mentale o la morte.

Terre des hommes invita i genitori a stare attenti al loro bimbo, cercando di monitorare i sintomi della sindrome come letargia, scarso appetito e irritabilità, assenza di sorrisi o di vocalizzi, convulsioni, perdita di coscienza, grandezza diversa delle pupille, scarsa reattività e pulsazione o rigonfiamento della fontanella. Una volta riscontrarti i segnali della sindrome è essenziale recarsi dal proprio pediatra o in pronto soccorso perché gli esperti possano intervenire tempestivamente.

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