Secondo uno studio, i figli di donne obese hanno fino a 4 volte più probabilità di sviluppare problemi di peso

L'obesità è uno dei più grossi pericoli per la salute dell'umanità e secondo le più recenti proiezioni, entro il 2050 circa un bambino su tre nel mondo avrà problemi legati all'eccesso di peso. Ora, però, nuovo studio condotto dall'Università di Edimburgo sembra fornire nuovi elementi per comprendere questa complessa realtà. Secondo i ricercatori, infatti, diverse condizioni come lo status socioeconomico e, soprattutto, le abitudini della madre durante la gravidanza, possono avere un impatto significativo sul rischio di obesità nell'adolescenza e nell'età adulta, tanto che un figlio nato da una madre con problemi di obesità ha da tre a quattro volte più probabilità di diventare obeso a sua volta.
Uno studio su oltre 17.000 persone
Gli autori della ricerca, recentemente pubblicata sulla rivista PLOS One, hanno analizzato i dati del 1958 National Child Development Study, un progetto che ha seguito per decenni la vita di più di 17.000 persone nate in Inghilterra, Scozia e Galles nel marzo del 1958. L'obiettivo era esaminare l'influenza dei vari fattori sulla probabilità di essere in sovrappeso, obesi o gravemente obesi tra i 16 e i 42 anni. Tra le variabili considerate, sono stati inclusi aspetti sociali, come il tipo di lavoro svolto o il titolo di studio raggiunto, e fattori legati alla prima infanzia, come l'ordine di nascita, il tipo di parto e lo stato di salute della madre.
L'influenza della madre: fumo e obesità come fattori di rischio
L'analisi ha così evidenziato che se una madre era obesa o fumava durante la gravidanza, il figlio aveva molte più probabilità di sviluppare obesità in adolescenza e nell'età adulta. Questi effetti sono risultati persistenti nel tempo e si sono mantenuti significativi sia prima che dopo l'inizio dell'aumento dei tassi di obesità nel Regno Unito. Un trend che gli scienziati hanno interpretato come un chiaro segno di come le scelte e le condizioni materne possano influenzare il peso dei figli in modo duraturo.

Un altro aspetto interessante emerso dallo studio risiede poi nel fatto che gli elementi di rischio individuali non sembrano essere granché cambiati nel corso del tempo, nonostante il forte aumento dei tassi di obesità. Ciò ha portato i ricercatori a ipotizzare che le cause dell'attuale epidemia siano da ricercare soprattutto nelle dinamiche sociali – come i tassi di povertà, i livelli d'istruzione o la consapevolezza riguardo stili di vita più sani – piuttosto che sulle abitudini del singolo.
Verso nuove strategie di prevenzione
Alla luce delle informazioni ottenute, gli autori dello studio hanno suggerito di approfondire l'analisi dei fattori ambientali che potrebbero aver contribuito alla diffusione del problema. I risultati sottolineano infatti l'importanza di intervenire precocemente per prevenire l'obesità attraverso politiche mirate sia ai bambini che agli adulti. La consapevolezza dell'influenza che le condizioni materne e sociali possono avere sullo sviluppo del peso corporeo potrebbe quindi aiutare a progettare programmi di prevenzione più efficaci, aumentando il coinvolgimento dei genitori nel miglioramento delle abitudini quotidiane e supportandoli nelle giuste scelte per tutelare sia la loro salute, che quella dei loro figli.