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“Gli eventi diurni a scuola sembrano fatti per creare sensi di colpa nei genitori”: il parere di una mamma

La cantautrice americana Kelly Clarkson intervistata da Kylie Kelce ha spiegato perché a suo avviso le recite e gli eventi organizzati dalle scuole in pieno giorno non fanno che aumentare i sensi di colpa genitoriali.
A cura di Sophia Crotti
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recita scolastica

La cantautrice statunitense Kelly Clarkson ha espresso un parere estremamente sincero, intervistata per il podcast "Not Gonna Lie" di Kylie Kelce, sul rapporto tra bambini, scuole e genitori. "Credo che gli eventi organizzati dalla scuola in pieno giorno, che prevedono la presenza dei genitori non siano altro che un modo per farci sentire ancora più in colpa" ha affermato Clarkson.

Gli eventi scolastici dei figli in pieno giorno

Clarkson ha sollevato un problema comune a tutti i genitori lavoratori, la difficoltà di conciliare gli impegni lavorativi quotidiani e quelli dei figli che a scuola si trovano a svolgere recite, pomeriggi in cui anche mamme e papà sarebbero richiesti tra i banchi. "Mi spieghi perché le scuole propongono questi eventi in pieno giorno?" chiede indispettita, spiegando che questa idea obbliga lei e tutti i genitori lavoratori a doversi prendere un permesso.

"Giovedì mattina alle 10.00 gli insegnanti dovrebbero capire che non è un buon momento per invitare i genitori a scuola". La donna spiega che le cose si fanno anche più complesse quando da gestire sono gli impegni di più di un figlio, perché giustamente ciascun bambino vorrebbe la presenza della sua mamma al suo spettacolino. "Mia figlia inizia a chiedermi perché non potrò essere presente, quando invece la mamma della sua migliore amica non si perde neanche un evento e non comprenderà la mia difficoltà in quel momento a chiedere un permesso sul lavoro" spiega.

I sensi di colpa dei genitori

La conversazione nel podcast è continuata e le due donne si sono dette convinte del fatto che questi eventi creino frustrazione e non pochi sensi di colpa nei genitori, che cercano di spiegare ai loro figli perché non sempre possono esserci, ma che finiscono per sentirsi giudicati come cattivi genitori, proprio dalla presenza di chi riesce a liberarsi dal lavoro. "Finisco per dire a mia figlia, anche con frustrazione, che questa è la mamma che le è capitata e che mi spiace per lei" ha concluso.

I commenti che hanno lasciato gli utenti sotto lo stralcio della puntata pubblicato sui social, li vedono tutti d'accordo con le due donne, tranne gli insegnanti. "Sono una maestra di musica, chiedo scusa se mi pagano per lavorare con i vostri figli durante il giorno e non la sera". Un'altra docente ha spiegato come realizzare gli spettacoli di giorno, seppur non preveda la presenza di tutti i genitori permette la presenza di tutti i bambini: "Alcuni non hanno chi dia loro un passaggio per raggiungere la scuola di sera". Un'ultima insegnante ha ricordato che anche lei e i suoi colleghi fanno numerosi sacrifici, quando organizzano qualcosa la sera per includere le famiglie a scuola, devono lasciare i loro bambini all'asilo serale. "Faccio la maestra e per esserci per i miei alunni non sono mai stata presente a nemmeno una recita di Natale dei miei figli, a questo ovviamente nessuno pensa". 

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