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È vero che le coppie preferiscono un cane a un figlio? Uno studio rivela la relazione tra nascite e amici a 4 zampe

Vi capita mai di guardarvi intorno e vedere persone che si comportano con i propri cani come stessero accudendo un figlio? Secondo l’etologa Enikő Kubinyi la propensione degli esseri umani all’accudimento si è spostata dai bebé ai cagnolini a causa di forti cambiamenti sociali. “Un cane unisce, non divide, non diamogli la colpa della denatalità”.
A cura di Sophia Crotti
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cane nel passeggino

È di qualche mese fa l'affermazione di Papa Francesco su cani e bambini, che fece molto discutere. Il Pontefice, infatti, disse che il motivo delle culle vuote nel Bel Paese, a suo avviso, era proprio la presenza di cucce piene, nelle case degli italiani.

L'affermazione smosse non poche polemiche, dal momento che la società in cui donne e uomini vivono oggi, come riporta anche l'ultimo report di WeWorld Index, sembra dare filo da torcere a chi desidera oltre al lavoro una famiglia, a prescindere dalla presenza o meno di amici a quattro zampe.

Un nuovo studio realizzato dal dipartimento di etologia dell'Università Elte (Eötvös Loránd) in Ungheria, ha però evidenziato la stretta correlazione che si cela dietro al sempre maggior numero di persone che desiderano avere un cane e il calo imperante della natalità. Quei cani di piccola taglia che spesso vengono portati in giro nei passeggini e baciati come fossero bebè sono infatti indicatori di profondi cambiamenti sociali.

Sempre più cani e meno figli: uno studio rivela perché

Se leggendo queste parole sperate di sentirvi dire che dietro la denatalità imperante che caratterizza il nostro Paese ci sia un amore smodato, mai provato prima, per i cagnolini, da parte delle famiglie, rimarrete delusi. "Il numero di bambini non diminuisce certo perché aumenta il numero di cani, ma dietro a entrambi i fenomeni vi è la stessa tendenza: una trasformazione delle reti sociali" sostiene la professoressa Enikő Kubinyi, capo del dipartimento di etologia dell'Università.

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La docente ha fatto riferimento ad alcuni dati da lei collezionati nel corso degli anni, che mettono in relazione la presenza di cani in famiglia e l'assenza di figli scoprendo che il 19% delle persone senza figli e il 10% dei genitori anche proprietari di un cagnolino, consideravano il proprio amico a 4 zampe non solo parte integrante della famiglia, ma anche in grado di dare vita a relazioni intense e più vere di quelle tra esseri umani. Tuttavia, secondo la docente, questi sentimenti che portano donne e uomini a considerare i loro cani al pari degli esseri umani non sono certo dei deterrenti per l'allargamento della famiglia. "Se alcuni suggeriscono che i proprietari di cani hanno una visione più negativa della genitorialità o comunque la reputano più gravosa, avendo già un cagnolino di cui prendersi cura, non si può certo pensare che questo sia l'unico lato della medaglia". Secondo la professoressa anzi, un cane può convincere una coppia ad allargare la famiglia, senza che la sua cura sostituisca il desiderio di genitorialità, per i seguenti motivi:

  • il cane mette alla prova la capacità di cura: "Alcune coppie guardano al cane come ad un ‘bimbo di prova' e scelgono di prendersene cura e crescerlo tra le loro mura proprio per prepararsi a quando desidereranno un figlio".
  • il cane facilita le relazioni di coppia: "Un uomo con un cane è visto dalle donne come un individuo più attraente" spiega la docente che dunque ritiene gli uomini proprietari di amici a 4 zampe più propensi ad avere figli.
  • il cane facilita le relazioni sociali: portare a spasso un cane, secondo la docente, nei luoghi a lui adibiti, porta i padroni a chiacchierare, confrontarsi, intessere relazioni sociali dal vivo, tranne nei casi in cui l'animale sia particolarmente aggressivo.

Un cane può dare più amore di un partner o di un figlio

Appurato che secondo la docente la presenza di cani in famiglia non sempre determina l'assenza di bambini, Kubinyi ha anche elaborato una teoria che ha denominato "L'amore fuori controllo per il cane da compagnia".

Secondo lei l'istinto di cura è da sempre radicato nell'indole umana, esattamente come la necessità di intessere relazioni, non poche teorie definiscono l'essere umano come un animale sociale, che necessita dunque dell'altro, delle sue parole e della sua comprensione. Ultimamente però, questo istinto dall'essere rivolto ai cuccioli di uomo sembra essere fuori controllo nei confronti dei cuccioli di cane. "La popolarità dei cagnolini tra gli umani è radicata in cause evolutive biologiche, se le attenzioni degli esseri umani oggi sono rivolte verso di loro è perché ormai le relazioni umane sono danneggiate o completamente assenti" ha affermato Kubinyi.

Secondo la docente oggi il 90% degli adulti ungheresi, infatti, non dedica neanche un'ora alla settimana alla cura dei bambini piccoli, nonostante sia nel processo evolutivo umano la necessità di prendersi cura dei cuccioli di uomo, come comunità. "La verità è che nella società di oggi non esistono più le reti di supporto presenti nei villaggi, le persone sanno che non avranno alcun aiuto nell'educazione dei propri bambini, o nella vita non vengono educate a prendersi cura". Inoltre, questa freddezza che si registra tra esseri umani, sempre impegnati nella realizzazione personale e poco nella possibilità di tendere una mano a chi hanno a fianco, fa sperimentare dolori fortissimi alle persone, che non trovano invece avvicinandosi al loro cane che offre conforto e amore incondizionato.

Cani sempre più simili a bebè

Amore incondizionato in una società molto individualista e costellata da sensi di colpa, è ciò di cui gli esseri umani necessitano: "Ecco perché oggi molti proprietari di cani non desiderano diventare genitori, si sentono già ‘mamme e papà' dei propri amici a 4 zampe" spiega Kubinyi.

cani simili a bebè

La docente dunque spiega anche perché ad essere sempre più popolari siano i cani di piccola taglia, non c'entrerebbe tanto la vita degli esseri umani stipati in appartamenti sempre più piccoli e costosi, quanto più la loro somiglianza a dei bebè. "I cani ormai vengono considerati membri della famiglia ecco perché i più scelti dalle coppie sono razze di piccola taglia e dal muso molto corto, sempre più simili a cuccioli di umano". Scegliere un cane di queste dimensioni fomenterebbe infatti questo istinto di cura nei loro confronti, porterebbe il proprietario a percepirlo sempre di più come qualcuno totalmente dipendente da lui.

"Dovremmo solo essere consapevoli di una cosa, che questo amore smodato per i cani segnala la mancanza di cura e supporto sociale tra individui nella società occidentale, lavorando su questo, senza imputare ai cani le colpe della denatalità. Avere un cane che scodinzola per casa è meraviglioso perché riesce ad unire le persone, anziché isolarle" ha concluso la docente.

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