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Attenzione alle bevande dietetiche in gravidanza: secondo uno studio aumentano il rischio di sovrappeso nei figli

Una recente ricerca danese suggerisce che il consumo di dolcificanti artificiali in gravidanza potrebbe aumentare il rischio di sovrappeso nei figli, con effetti visibili a partire dall’età scolare. Lo studio ha anche sollevato dubbi sulle attuali linee guida nutrizionali per le donne incinte, invitando le autorità sanitarie a riconsiderare l’uso di queste sostanze durante la gravidanza.
A cura di Niccolò De Rosa
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Durante la gravidanza, ogni scelta alimentare può influenzare la salute del nascituro. Molte future mamme scelgono bevande dolcificate artificialmente per evitare l'aumento di peso, considerate un'alternativa più sicura rispetto agli zuccheri tradizionali, tuttavia, una recente ricerca pubblicata sul British Journal of Nutrition suggerisce che queste sostanze potrebbero avere effetti inattesi sul peso dei bambini, con ripercussioni che possono manifestarsi fino all'adolescenza.

Un'indagine sul lungo periodo

La ricerca è stata condotta in Danimarca su oltre 100.000 donne incinte a partire dal periodo tra il 1996 e il 2002. Gli autori dello studio hanno seguito le partecipanti e i loro figli nel corso dei 18 anni successivi al momento del parto, raccogliendo informazioni sull'alimentazione materna, registrate già durante la gravidanza, e sull'evoluzione del peso dei bambini (poi diventati ragazzi) durante differenti momenti della crescita.

In particolare, i ricercatori hanno focalizzato le loro attenzioni sulla frequenza con cui le madri avevano consumato sia bevande dolcificate artificialmente (quelle bibite spesso spacciate come "dietetiche" e che contengono additivi dolcificanti come l'aspartame) sia le normali bibite zuccherate, valutandone l'eventuale correlazione con il rischio di sovrappeso nei figli.

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I risultati: un rischio crescente dopo i 7 anni

L'analisi ha evidenziato che il consumo di bibite contenenti dolcificanti artificiale durante la gravidanza non aveva palesato un impatto immediato sul peso dei neonati e dei bambini nei primi anni di vita. Tuttavia, a partire dai 7 anni, quegli stessi bimbi iniziavano a mostrare un aumento di peso significativo, spesso sfociando nel rischio di sforare nel rischio di sovrappeso e obesità. Tale tendenza risultava ancora più marcata per i soggetti le cui le madri avevano mostrato un consumo quasi quotidiano di tali bibite dietetiche, confermando una specie di relazione dose-dipendente: più alta era l'assunzione, maggiore era il rischio.

Sorprendenti effetti delle bevande zuccherate

Contrariamente alle aspettative, lo studio ha rilevato che il consumo di bevande zuccherate era associato a un minor rischio di sovrappeso nei bambini più grandi. Tuttavia, i ricercatori hanno sottolineato che questo dato potrebbe dipendere da fattori socio-economici e dallo stile di vita delle madri, piuttosto che da un reale effetto protettivo dello zucchero.

Quando un bambino è sovrappeso

Possibili spiegazioni e limiti dello studio

Secondo gli autori dello studio, l'effetto ritardato del consumo di bevande dolcificate potrebbe essere legato a un'alterazione del metabolismo o delle preferenze alimentari indotta in età prenatale. L'aumento di peso si era infatti palesato in corrispondenza con l'età in cui i bambini iniziano a godere di una maggiore autonomia su ciò che mangiano, il che ha fatto prendere quota alla teoria secondo la quale l'esposizione prenatale ai dolcificanti potrebbe innescare modificazioni nel gusto o risposte metaboliche a lungo termine. Inoltre, gli autori dello studio hanno ipotizzano che le madri che consumano dolcificanti artificiali in gravidanza, solitamentetendono a farlo anche dopo il parto, esponendo i bambini a queste sostanze anche attraverso l'allattamento.

Come ammesso dagli stessi studiosi però, la ricerca presenta un grosso limite che renderà necessari ulteriori approfondimenti prima di poter avere risposte definitiva sulla questione. Il lavoro di raccolta dei dati presenta infatti un "buco" nel periodo tra il primo e il settimo anno di vita dei bambini coinvolti nell'indagine, ossia proprio nel periodo risultato cruciale per lo sviluppo del peso corporeo. Ciò rende pertanto molto difficile individuare il momento esatto in cui si verifica l'effetto osservato.

Verso una revisione delle raccomandazioni?

I risultati ottenuto hanno comunque contribuito a sollevare dubbi sulle attuali raccomandazioni per le donne in gravidanza, in particolare per coloro che cercano alternative allo zucchero per controllare il peso. Sebbene l'aumento del rischio di sovrappeso nei bambini sia modesto, le implicazioni su scala pubblica potrebbero essere significative. Alla luce di queste evidenze, gli esperti hanno dunque sottolineato la necessità di ulteriori ricerche e di una revisione delle linee guida nutrizionali per le donne incinte, al fine di garantire la salute dei loro figli nel lungo termine.

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