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Un pompiere trova un bimbo nella culla per la vita della caserma e due mesi dopo diventa il suo papà

Un bimbo in New Mexico è stato adottato da un pompiere che lo ha trovato nella culla per la vita e dalla sua compagna che insieme a lui combatteva contro l’infertilità da 15 anni.
A cura di Sophia Crotti
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Era lo scorso 2 febbraio quando a Belen, in New Mexico, Chris, un pompiere quarantaquattrenne che insieme alla moglie combatteva da oltre 15 anni per contrastare l'infertilità e tenere tra le braccia un loro bambino, si è trovato tra le braccia un bebé lasciato nella culla per la vita della caserma.

Una storia del tutto simile si era registrata due anni prima in Florida, in entrambi i casi i piccoli si sono trovati nelle braccia possenti di pompieri che sono diventati i loro papà.

Il ritrovamento del bimbo nella culla per la vita

In Italia si chiamano "culle per la vita", negli Stati Uniti Safe Haven Baby Box e si tratta di luoghi sicuri in cui poter lasciare il proprio bambino, dopo averlo partorito, in totale anonimato, affinché venga preso in carico dai sanitari e poi dato in adozione ad una famiglia, in lista d'attesa per poter adottare.

Si trovano nei pressi di Ospedali, Chiese o stazioni dei vigili del fuoco, luoghi in cui non appena il piccolo è stato posizionato e si chiude la vetrata dinnanzi a lui, trascorsi i secondi necessari alla donna o all'uomo che lo stanno lasciando lì per allontanarsi e rimanere anonimo, il personale interviene immediatamente per prendersi cura del bebè.

Nel caso specifico della Safe Haven Baby Box di Belen, lo scorso 2 febbraio quando i pompieri hanno sentito suonare l'allarme si sono immediatamente precipitati dal neonato, per conoscerne lo stato di salute. Il primo a prenderlo in braccio, come si legge a Today.com è stato proprio Chris, un pompiere 44enne che insieme alla moglie la settimana prima aveva ottenuto l'idoneità all'adozione dal Tribunale, dal momento che dopo 15 anni di tentativi i due non riuscivano ad avere figli in alcun modo. "Ho subito pensato che fosse un segno del destino e in lacrime ho chiamato mia moglie per raccontarglielo" ha spiegato il pompiere. Il piccolo è stato poi portato in ospedale per gli accertamenti, ma la coppia ha continuato a sperare che quel bambino potesse diventare loro figlio.

Il lieto fine per la coppia

Quel bimbo di 2 kg e 2, dalle labbra blu e il volto arrossato per il freddo, due giorni dopo il suo ritrovamento nella Safe Haven Baby Box se l'è vista brutta, dovendo fronteggiare in ospedale un principio di polmonite e di ipotermia. Chris e sua moglie, ricevuto il permesso di fargli visita, non lo hanno abbandonato un secondo in terapia intensiva neonatale. "Era così piccolo e fragile, ma prendendolo in braccio ho subito capito di poter essere la sua mamma" ha spiegato la moglie di Chris.

Il bimbo è rimasto un mese in ospedale e i due non hanno mai smesso di fargli visita, pur non sapendo se il Tribunale avrebbe concesso loro l'abbinamento. I due hanno prima preso in affido il piccolo e due settimane fa, il 10 marzo sono diventati i suoi genitori adottivi. "Oggi il nostro bimbo sta per iniziare a camminare, è sano in forze e ama la vita" spiega Chirs. I due si dicono infinitamente grati alla mamma del bimbo, che lasciandolo nella culla per la vita gli ha dato la possibilità di essere figlio e di essere amato da chi poteva prendersi cura di lui.

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