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Come proteggere bambini e neonati dalla paura del terremoto: le indicazioni per i genitori

Il terremoto spaventa anche i neonati, che percepiscono lo stress di una situazione che agita i loro genitori e i fratelli più grandi. Per tanto Save The Children ha stilato una serie di indicazioni per spiegare il sisma ai più piccoli.
A cura di Sophia Crotti
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mamma coccola il bambino

La scorsa notte si è verificata presso i campi flegrei, zona sismica della Campania, una delle scosse più forti mai percepite dalla popolazione. In molti, tra adulti e bambini, si sono riversati per le strade, spaventati dall'idea che il terremoto potesse ripetersi. Un evento come la terra che trema, anche se si è consapevoli di vivere in una zona in cui lo farà spesso, spaventa molto i genitori e di conseguenza i figli, svegliati improvvisamente nel sonno e costretti a interfacciarsi con l'ansia di mamma e papà, sempre volta a proteggerli.

Save The Children ha dunque pubblicato una serie di indicazioni per i genitori, volte ad aiutarli a rassicurare i bambini nei giorni successivi all'evento su quanto accaduto, soffermandosi sia sui neonati che su i bimbi più grandi.

Come rassicurare un neonato dopo un terremoto

Anche i neonati, che sembrano non capire cosa stia accadendo mentre la terra trema e i genitori si precipitano, con loro in braccio, giù dalle scale in piena notte risentono delle conseguenze psicologiche del terremoto. Uno studio realizzato nel 2020 e pubblicato sulla National Library of Medicine, aveva infatti scoperto che essere esposti nella prima infanzia allo stress del terremoto poteva aumentare la possibilità di soffrire di ipertensione o diabete da adulti.

Save The Children ha dunque stilato una serie di indicazioni per riuscire a stemperare questa ansia nei piccoli di età inferiore all'anno di vita:

  • Non modificare le routine: per fare sentire i piccoli al sicuro, per quanto possibile è raccomandabile mantenere gli orari dei pasti e della messa a letto invariati nei giorni successivi al sisma.
  • Coccolatelo e tranquillizzatelo: baci, carezze a profusione e dondolare il bimbo sussurrando a lui una ninna nanna o una parole dolci può aiutarlo ad alleviare lo stress dovuto alla scossa percepita.
  • Proteggetelo dai rumori forti: ambulanze, sirene, grida delle persone, possono spaventare molto i neonati, cercate per quanto possibile di proteggerli da questi forti stimoli uditivi.
  • Tenete il bimbo al caldo: anche se sarà necessario scendere per strada è importante che il bimbo si senta sempre avvolto da una coperta o da un caldo abbraccio, dal momento che il tepore potrà aiutarlo a contrastare lo stress.

Per i bimbi delle elementari parole semplici e chiare

Se i neonati possono percepire lo stress dei genitori, ma non comprendono davvero cosa accade attorno a loro, i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni hanno bisogno di spiegazioni chiare e sincere di ciò che sta accadendo loro intorno. Dunque Save The Children invita i genitori innanzitutto a spiegare con parole semplici e adatte all'età il fenomeno sismico del terremoto, poiché comprenderne l'origine li può aiutare a vivere più serenamente l'evento se si dovesse ripetere.

terremoto bambini

Per i bimbi tra i 6 e gli 11 anni, invece, la cosa importante, oltre a spiegare il terremoto è incoraggiare i piccoli a dire ciò che pensano:

  • Date ai bimbi gli strumenti per esprimersi: la psicologa Angela Marchese, ha suggerito a Fanpage.it tra le modalità creative utili ai piccoli per esprimere le proprie emozioni a seguito di un evento sismico, di far fare ai bambini degli esperimenti che lo riproducano. In alternativa si può chiedere ai piccoli di fare un disegno o una qualsiasi attività da fare tutti insieme.
  • Solo informazioni reali: si possono anche appassionare i piccoli allo scisma, spiegando loro il tipo di terremoto che sta colpendo la loro zona, aiutandoli a distinguerlo da altri eventi tragici e rassicurandoli se questi in Italia non possono verificarsi.

Tuttavia la cosa più importante rimane innanzitutto sedare le proprie paure e prendersi cura di se stessi, chiedendo aiuto a un professionista per poi essere tranquilli a sufficienza da potersi approcciare con serenità all'argomento, anche davanti ai figli.

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