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Tirare il latte al seno dopo il sesso aumenta la produzione materna? Gli esperti chiariscono il trend social

La poco quantità di latte materno è un cruccio per molte mamme, ma il trucco che in queste settimane sta circolando sui social sembra garantire risultati incoraggianti. Gli esperti: “TProvateci, ma non scoraggiatevi se non succede nulla”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Nella quotidianità spesso frenetica di un genitore con un neonato, ogni momento è prezioso, e trovare soluzioni per semplificare la routine può fare una grande differenza. Tra le sfide più comuni, soprattutto per chi allatta al seno, c'è quella di riuscire a mantenere una produzione di latte sufficiente. Per molte mamme, la sensazione di "non produrre abbastanza" può essere una fonte di stress e frustrazione. Tuttavia, sui social media sta circolando un metodo piuttosto originale e inaspettato per aumentare la produzione: il cosiddetto "slutty pumping". Ma di cosa si tratta? E, soprattutto, funziona davvero?

Cos'è il "slutty pumping"?

Nonostante il nome provocatorio, il "slutty pumping" non è così audace come potrebbe sembrare. Si riferisce a una pratica condivisa da alcuni genitori sul Web, secondo cui il pompaggio del latte subito dopo un rapporto intimo potrebbe incrementare la quantità di latte prodotto. La teoria si basa sull’idea che gli ormoni rilasciati durante e dopo l’orgasmo, in particolare l'ossitocina, possano stimolare il riflesso di eiezione del latte e migliorare il risultato del pompaggio.

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Molti genitori che usano il tiralatte riportano di ottenere quantità modeste di latte, spesso tra i 60 e i 120 ml totali da entrambi i seni, a volte anche meno. Questo porta molti di loro a cercare strategie per aumentare la produzione. E secondo i racconti condivisi online, il pompaggio post-intimità potrebbe essere una soluzione efficace.

Il parere degli esperti

Sebbene le esperienze di molte mamme siano positive, la comunità scientifica sottolinea che le prove dell'efficacia di questo metodo sono principalmente aneddotiche. Melinda Cockeram, consulente certificata per l'allattamento, ha recentemente spiegato sul sito Parents come l'ossitocina sia l'ormone che innesca il riflesso di eiezione del latte e svolge anche un ruolo nel desiderio sessuale. Il rilascio di ossitocina può però essere facilmente influenzato anche dallo stress o da altri fattori esterni, il che significa che i risultati del pompaggio post-intimità possono variare da persona a persona.

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Un altro ormone importante è la prolattina, responsabile della produzione del latte materno. Uno studio del 2012 citato dalla stessa Cockeram ha ad esempio rilevato che l'orgasmo può causare un aumento del 300% nei livelli di prolattina. Tuttavia, l'esperta ha avvertito che un singolo picco ormonale potrebbe non essere sufficiente per migliorare significativamente la produzione di latte durante una sessione di pompaggio. "Il mio consiglio è di provare, ma senza aspettative troppo alte" ha affermato la consulente.

Le sfide del post-parto

Nonostante la curiosità intorno a questa pratica, molti genitori fanno notare che è più facile a dirsi che a farsi. La vita con un neonato è intensa: tra il lavoro, la cura della casa e le poppate, trovare il tempo per l’intimità e il pompaggio può sembrare un lusso. Anzi, la realtà è che molte coppie preferiscono dare priorità ad un agognato riposo ristoratore, soprattutto nei primi mesi dopo la nascita.

Inoltre, il periodo post-parto è caratterizzato da cambiamenti fisici ed emotivi che possono influenzare il desiderio di intimità. E anche se il sesso dopo il parto è assolutamente sicuro – purché entrambi i partner si sentano pronti e il corpo materno si sia del tutto ripreso dalle fatiche della gestazione – non sempre è una priorità per i neogenitori.

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