Wall Street Journal: “Droni Usa partiranno da base italiana per le missioni in Libia”
Il mese scorso Roma avrebbe dato il via libera alla partenza di droni americani armati dalla base di Sigonella per operazioni militari contro l'Isis in Libia e in Africa del Nord. A scriverlo è il quotidiano finanziario Wall Street Journal che parla di una svolta arrivata dopo oltre un anno di negoziazioni con il governo italiano. Per il momento i droni americani in partenza dall'Italia potranno essere usati solo a scopo difensivo, dunque per proteggere le forze speciali americane che si trovano in Libia, scrive ancora il Wall Street Journal citando fonti interne al governo americano. Sempre secondo quanto scrive il quotidiano americano, l’amministrazione Obama sta ancora tentando di persuadere Palazzo Chigi ad autorizzare l’uso dei droni anche in operazioni offensive, come quella condotta la settimana scorsa contro un campo dell’Isis a Sabratha, nel nordovest della Libia. In quell’occasione sarebbero rimasti uccisi almeno 30 jihadisti, forse anche la mente degli attentati al museo del Bardo di Tunisi e del resort della spiaggia di Sousa. In questa occasione i droni sono partiti da una base militare in Inghilterra.
Uso di droni solo a scopo difensivo – “Finora – riporta il WSJ – l’Italia si è rifiutata di cedere su questo punto, per paura di accendere una opposizione interna contro la guerra, specialmente nel caso che nel corso delle operazioni dei droni ci possano essere delle vittime civili”. Secondo fonti dell'intelligence americana, lo Stato islamico in Libia conterebbe circa 6000 combattenti e starebbe reclutando nuovi membri in particolare dall'Africa subsahariana.
Ministero conferma la notizia dell'accordo – Dal ministero della Difesa, scrive l’Ansa, confermano la notizia dell'accordo tra Washington e Roma. L'attività non è comunque ancora iniziata e dovrà essere sottoposta, di volta in volta, all'autorizzazione del Governo italiano, che appunto ha chiesto precisi limiti all'intervento degli aerei senza pilota Usa. Anche l'Italia, comunque, ha innalzato l'allerta sulla situazione libica dislocando il mese scorso quattro Amx in assetto di ricognizione nella base di Trapani.