Vos Thalassa, Matteo Salvini: “Abbiamo cacciato le Ong, ora tocca alle navi private e militari”
Dopo il caso della nave Vos Thalassa, battente bandiera Italiana, e il trasferimento di 60 migranti a bordo della Diciotti, imbarcazione della Guardia costiera italiana, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ricorre ai social network per ribadire la sua linea politica e quella del suo governo sul tema. L’obiettivo di Salvini è chiaro: fermare le Ong e anche le altre navi private o militari che intervengono in mare in soccorso dei migranti. Su Facebook il ministro dell’Interno scrive: “Grazie all’intervento deciso mio e del governo le navi delle Ong sono finalmente lontane dagli scafisti. Ora sto lavorando perché anche le altre navi, private o militari, non aiutino i trafficanti di esseri umani a guadagnare altri soldi. Meno partenze significa meno morti in mare. Possono minacciarmi, ma io non mi fermo”. Il post è corredato da una immagine in cui viene evidenziata la posizione delle navi delle Ong presenti nel Mediterraneo e si trovano quasi tutte ferme nei porti europei o africani.
Il punto da cui parte Salvini riguarda il fatto che “la Guardia costiera italiana non può sostituirsi a quella libica, soprattutto se i colleghi africani sono già entrati in azione”, secondo quanto fatto trapelare da fonti del Viminale. E questo “problema politico” è stato posto dal ministro dell’Interno anche al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, sulla questione della Vos Thalassa.
L’intervista al Messaggero: ‘No a rientri da Austria e Germania’
In un’intervista rilasciata al Messaggero prima del caso dei 60 migranti per cui è intervenuta la nave Diciotti, Salvini ha spiegato che la linea che vuole seguire “è quella di bloccare in ogni modo il traffico degli esseri umani. Con le Ong siamo partiti. Ridefinire i contenuti delle missioni militari internazionali, che non possono raccogliere e scaricare tutto e tutti in Italia, sarà il prossimo passaggio inevitabile”. Linea che il ministro dell’Interno vuole ribadire anche a Innsbruck nel vertice con i suoi colleghi europei: “A Innsbruck incontrerò i ministri tedesco, austriaco, francese, svizzero etc. Vedremo… Già questa ritrovata centralità italiana mi rincuora”.
Altro tema cruciale affrontato da Salvini durante l’intervista è quello dei migranti registrati nel nostro paese e che Germania e Austria vorrebbero rispedire in Italia: “Fanno il loro interesse, ovviamente. Ci incontreremo per trovare un punto di accordo. Di certo, nel dossier italiano non c’è l' ipotesi di far rientrare in Italia chi è andato all'estero. Questa è l'ultima cosa che può accadere”.