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“Viva il Latino. Storie e bellezza di una lingua inutile”: l’elogio della nostra identità

È nelle librerie “Viva il Latino. Storie e bellezza di una lingua inutile”, l’ultimo saggio Nicola Gardini, un invito a scoprire la nostra più profonda identità culturale.
A cura di Silvia Buffo
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"Viva il Latino. Storie e bellezza di una lingua inutile", edito da Garzanti è l'ultimo libro di Nicola Gardini, insegnante di letteratura italiana ad Oxford, non solo un'apologia sulla più ‘imponente' delle lingue morte, il saggio ci conduce direttamente alle radici culturali profonde, innescando una riflessione sulla nostra identità. Non bisogna guardare al latino come una ‘fatica' per il giovane studente ma come ad una sorta di ricerca della chiave per accedere alla comprensione della nostra storia. Il saggio esalta le virtù della lingua di Virgilio e Cicerone, secondo l'autore, il più potente mezzo espressivo che ci ha resi esattamente quello che siamo oggi.

Studiare il latino per capire chi siamo oggi

Come siamo arrivati ad essere tali possiamo capirlo solo attraverso lo studio della lingua latina, tanto elogiata da Nicola Gardini. Il saggio alimenta la curiosità di scoprire e di immergersi nel cuore di una lingua dall'importanza incommensurabile. Attraverso l'uso del latino il poeta Lucrezio ha scritto il capolavoro del De Rerum Natura, spiegando minuziosamente il motore e i processi di tutte le cose. Cicerone ci ha insegnato cos'è l'oratoria e le sue accattivanti regole sono ancora attuali, è stato il primo grande esperto in comunicazione, e si può scommetere che le sue dritte sulla retorica sarebbero d'aiuto ancora oggi come strategie comunicative. Virgilio con la sua Eneide ci ha raccontato la storia di Roma, illustrandoci la preziosità e il destino della città più importante del mondo.

La copertina di "Viva il Latino", il saggio di Nicola Gardini
La copertina di "Viva il Latino", il saggio di Nicola Gardini

"Chi pensa bene non può farlo senza grazia", preziosa virtù del latino

Interessante come Armando Massarenti elogiando il lavoro saggistico del Gardini abbia ricordato i momenti cruciali della latinità da intendere come:

Una restituzione sentimentale, che ha il suo apice nella perfezione formale e contenutistica della prosa di Cicerone, inventore della classicità latina: "oratio lumen adhibere rebus debet" (la lingua deve apportare luce alle cose), ovvero la lingua deve esprimere con chiarezza il pensiero e conferire al contempo eleganza, perché chi pensa bene non può farlo senza grazia; e proprio in questo progetto estetico risiede il fine etico cui l’oratore romano destina la letteratura.

Nicola Gardini, una vita donata alla letteratura e alla classicità

Nicola Gardini, si è formato sotto la guida di un latinista del calibro di Alberto Grilli, esempio di autorevolezza scientifica e di profonda moralità, poi è volato a New York dove è stato ammesso ad un prestigioso dottorato di letteratura comparata, fin quando non è divenuto vincitore di una meritevole cattedra di Latino e Greco in Italia ma intanto completa il dottorato americano con il professor Daniel Javitch. Una carriera fitta di titoli e onori in ambito accademico, oggi autore di romanzi, raccolte di poesia, saggi e raffinate traduzioni letterarie, dall’Inglese e dal Latino. Gardini è editorialista del Sole 24 ore, del Corriere della Sera, de Il Fatto quotidiano e scrive sulle riviste “Poesia” e “Times Literary Supplement”.

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