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Visco: “La recessione sta terminando. Tempi per la ripresa però sono incerti”

Il governatore della Banca d’Italia ha precisato che per l’economia “ci sono rischi al ribasso aggravati dalle preoccupazioni degli investitori sulla possibile incertezza politica”.
A cura di D. F.
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Secondo Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, per l'economia del nostro paese "ci sono rischi al ribasso aggravati dalle preoccupazioni degli investitori sulla possibile incertezza politica". Visco, tuttavia, ha anche aggiunto che la recessione sta terminando, anche se "i tempi e la forza della ripresa sono ancora altamente incerti". L'analisi del governatore è confermata dai dati Confesercenti, secondo cui la recessione si avvia a finire, ma la modesta crescita nel 2014 (Pil previsto a +1,0%) non basta a creare posti di lavoro (-0,2%). Si tratta di una "ripresina" incerta, che ad ogni modo non sarà sufficiente a creare nuovo lavoro: anche nel corso del prossimo anno, infatti, gli occupati continueranno a scendere (-0,2%), mentre il tasso di disoccupazione toccherà quota 12,8%, il 2,1% in più rispetto al 2012.

Visco, intervenuto durante un convegno alla Farnesina, ha precisato che "l'aggiustamento di bilancio è stato indispensabile nei Paesi economicamente più fragili, tra cui l'Italia, per evitare il rischio di perdere accesso al mercato, cosa che avrebbe fatto precipitare la crisi". Per il governatore, "gli effetti negativi di breve periodo sull'economia erano il prezzo pagato per evitare conseguenze più serie". Il numero uno di Palazzo Koch ha quindi aggiunto che il principale problema per i banchieri italiani resta l'andamento galoppante delle sofferenze: "Se le banche italiane usassero gli stessi criteri di valutazione di quelle straniere le loro sofferenze si ridurrebbero di circa un terzo", ha spiegato.

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