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Virgin, Branson regala un anno “senza lavoro” ai dipendenti che diventano genitori

Il magnate concederà ai suoi dipendenti di Londra e Ginevra un anno di aspettativa, in alcuni casi pagata al 100% dello stipendio: “Come padre e nonno di tre splendidi nipotini, so quanto sia magico il primo anno della vita di un bambino ma anche quanto sia pesante”.
A cura di Davide Falcioni
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Fortunati i dipendenti della Virgin: il miliardario Richard Branson, fondatore della società, ha deciso di concedere ai lavoratori del suo gruppo un anno di aspettativa pagata al 100% dello stipendio per crescere un figlio appena arrivato: "Come padre e nonno di tre splendidi nipotini, so quanto sia magico il primo anno della vita di un bambino ma anche quanto sia pesante", ha dichiarato Branson alla Cnn.

L'industriale ha quindi riflettuto sulla necessità che tutti i neo genitori possano godersi i primi mesi di vita di loro figlio, concedendo a mamme e papà di dividersi un congedo di 50 settimane, 37 delle quali a salario ridotto. Dell'iniziativa, tuttavia, potranno godere solo i 140 dipendenti dello staff di Virgin Management a Londra e Ginevra. Potranno mantenere il 100% dello stipendio coloro che hanno 4 anni di anzianità di servizio, mentre chi ne ha meno di 2, potrà contare sul 25%.

Il vulcanico magnate non è nuovo a iniziative simili: lo scorso settembre, infatti, aveva autorizzato ferie senza limiti per i suoi dipendenti a condizione che mantenessero comunque standard di produzione adeguatamente alti: "Il lavoro flessibile ha rivoluzionato le nostre vite, con orari di lavoro tra i più diversi. Quindi, se non si applicano più le stesse ore di lavoro di sempre, perché avere ancora le canoniche ferie annuali? La nostra politica permetterà a tutti i salariati di andare in ferie quando e per quanto vogliono. Non ci sarà bisogno di chiedere nessun permesso a nessuno, né i dipendenti, né l'azienda dovranno tenere conto dei giorni che trascorrono lontano dall'ufficio. Sta tutto ai dipendenti, con la sola consapevolezza che lo faranno quando si sentono al 100% fiduciosi che la loro assenza non danneggerà il lavoro e la loro carriera. La nostra attenzione dovrebbe concentrarsi sui risultati che ognuno realizza e non su quante ore o giorni ha lavorato".

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