Violenze contro le donne, in Italia una su tre ne è vittima
Il 25 novembre è una ricorrenza e, come tutte le ricorrenze, spinge alla riflessione; il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne istituita dall'ONU nel 1999 con l'obiettivo di sensibilizzare governi, organizzazioni ed opinione pubblica su un fenomeno i cui numeri restano drammaticamente preoccupanti e che denuncia come, ancora oggi, anche nei paesi che fanno del progresso il proprio maggior vanto, l'uguaglianza tra i sessi sia ancora ben lungi dal diventare una realtà. I dati delle Nazioni Unite dicono che in tutto il mondo una donna su cinque ha subito una violenza o un tentativo di violenza.
Nel nostro paese è una donna su tre, di età compresa tra i 16 ed i 70 anni, ad essere stata vittima, almeno una volta, di un qualunque tipo di sopruso o abuso da parte di un uomo; oltre sei milioni le donne che hanno subito violenza fisica o sessuale e più di 700 000 in maniera ripetuta da parte del proprio partner, avendo già dei figli al momento dell'aggressione; nel 62,4% dei casi sono stati i figli stessi ad assistere a tali episodi. Inoltre, ogni anno, in Italia sono in cento a morire sotto i colpi di mariti, fidanzati ed ex non rassegnati, mentre sul totale degli omicidi avvenuti tra il 2002 ed il 2008, l'80% delle vittime era di sesso femminile ed il 10% dei casi era stato preceduto da atti di stalking della durata media di un anno e mezzo.
Violenze che, per lo più, avvengono tra le mura domestiche e che vengono coperte col silenzio, secondo quanto riportato dallo Sportello Antiviolenza della Fondazione Pangea: nel 96% dei casi le donne non rivelano gli atti di aggressione subiti per timore di ritorsioni, mentre il 91% degli stupri non viene denunciato. Sempre relativamente al nostro paese, in 8 casi su 10 le donne che sono state minacciate con armi, malmenate o ustionate si trovavano tra le mura domestiche; e nel 70% dei casi dei rapporti sessuali ottenuti con la violenza, il responsabile è lo stesso partner che, solitamente, reitera indisturbato e a proprio piacimento il reato. Oltre un milione di giovani al di sotto dei 16 anni ha subito uno stupro.
Dati preoccupanti che mettono in evidenza l'importanza di richiamare costantemente l'attenzione su un fenomeno che, troppo spesso, viene accettato come parte di una brutta normalità che molte donne reputano l'unica possibile. Obiettivo della giornata è, dunque, ricordare che la strada per la parità tra i sessi è ancora tutta da percorrere e, nella maggior parte dei paesi del pianeta, totalmente in salita; la scelta della data ricorda un drammatico episodio, in cui tre donne furono vittime di brutale violenza.
Le sorelle Mirabal, Patria, Minerva e Maria Teresa, erano tre donne intelligenti e di gran cultura: fondatrici, assieme ai mariti, di un movimento politico clandestino che si opponeva alla spietata tirannide di Rafael Leonidas Trujillo, dittatore per trent'anni della Repubblica Dominicana. Vennero arrestate con i propri mariti, quando il gruppo venne scoperto. Liberate in seguito, il 25 novembre 1960 mentre si recavano a far visita agli uomini trasferiti nel carcere di un'altra città, furono assassinate a bastonate assieme all'autista in un agguato dei militari, i corpi nascosti poi nell'auto che fu gettata da un dirupo: il despota credeva così di aver messo a tacere per sempre le scomode oppositrici, simulando un incidente.
Solo un anno dopo, il regime di Trujillo cadde, in seguito anche a quest'evento che scosse profondamente le coscienze di tutti. Le tre donne, oltre la vita, riuscirono a far valere la propria volontà di ferro: un esempio da ricordare per chiunque tenti di reprimere con la violenza, o in virtù di un potere istituzionale che concede legittimità ai propri atti, la voce e il volere di una donna.