Vinse una partita di bocce con l’inganno: condannato al carcere un giocatore marchigiano
La sua intenzione era quella di vincere la semifinale del torneo di bocce e per farlo era disposto a tutto: così un giocatore di 56 anni di Appignano di Macerata, nelle Marche, si è finto un componente della federazione italiana e ha chiamato il team avversario per avvisarlo che la gara – che sarebbe dovuta cominciare di lì a poco – sarebbe slittata di 30 minuti. Il ritardo ha sortito l'effetto da lui sperato, facendogli vincere la partita a tavolino in quanto la squadra rivale non si è presentata in tempo: il trionfo, tuttavia, è stato pagato a caro prezzo. Il tribunale di Macerata ha infatti condannato l'uomo a 30 giorni di reclusione per sostituzione di persona.
La vicenda ha avuto luogo nel 2010, quando era in calendario una gara tra le squadre di Monte San Giusto e Castelraimondo: la partita si sarebbe dovuta svolgere alle 20 e 30 a Montefano ma non sarebbe mai cominciata proprio perché il giocatore di una delle due squadre avrebbe telefonato ai dirigenti avversari spacciandosi per un membro della federazione provinciale e annunciando un ritardo dell'inizio del match. La squadra non si è quindi presentata all'ora stabilita sul campo di gioco, rimediando una sconfitta a tavolino. Per i giudici si tratta di "sostituzione di persona", reato che prevede fino a trenta giorni di reclusione.