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Villa Adriana, la discarica del dissenso: Monti dice sì, ma ha contro due ministri

Governo diviso sull’affaire Corcolle, dove dovrebbe sorgere la discarica del post-Malagrotta. Monte è favorevole, a differenza dei Ministri Clini (Ambiente) e Ornaghi (Beni Culturali). Lì vicino, a 700 metri, c’è un patrimonio dell’Umanità per l’Unesco: Villa Adriana.
A cura di Biagio Chiariello
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Villa Adriana la discarica del dissenso Monti dice si ma ha contro due ministri

Non esiste neppure e ancora non si sa se esisterà, però quella di Corcolle è già stata ribattezzata come la discarica del dissenso. Il prefetto-commissario di Roma, Giuseppe Pecoraro, vorrebbe costruirla a poche centinaia di metri dagli scavi di Villa Adriana, Patrimonio dell'Umanità dal 1999 per l'Unesceo, per accogliere i rifiuti del  consumato sito di Malagrotta. Il presidente del Consiglio Mario Monti, con una nota inviata al sottosegretario Antonio Catricalà, ha già detto sì a Pecoraro. Ma il Ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi si è opposto: «Sono contrarissimo. Per il bene del Paese Villa Adriana non può essere sfregiata», ha detto. Contrario pure il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che parla di insormontabili vincoli idrogeologici. Allo stesso tempo il capo del Viminale, Annamaria Cancellieri ha chiesto un «approfondimento da parte del consiglio dei ministri» sulla questione rifiuti nella Capitale. Ma il via libera di Monti a Pecoraro -che pure in passato aveva storto il naso sull'affaire Corcolle: «Ditemi se devo andare avanti o se mi devo dimettere» – chiuderebbe la storia. Questa la nota di Palazzo Chigi sulla questione:

La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica che, con nota indirizzata ieri dal Sottosegretario di Stato Antonio Catricalà al Prefetto Pecoraro, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha confermato la propria fiducia al Commissario delegato per il superamento dell’emergenza ambientale nella provincia di Roma e gli ha richiesto di portare avanti nell’esercizio pieno dei suoi poteri il mandato conferitogli dal precedente Esecutivo.

E così Roma vede materializzarsi il rischio di un'emergenza rifiuti. Anche nella Capitale non manca lo scontro politico e vede in campo due delle poltrone più prestigiose in Regione. Quella del sindaco Alemanno e quella del Governatore Polverini. Il primo non vuol sentir parlare di discarica nella sua città. L'altra invece è in accordo (e sembra anche essere l'unica) con Pecoraro. La rivolta popolare intanto è già partita, promossa dal comitato guidato dal principe Urbano Barberini,"Salviamo Villa Adriana" che catalizza la rabbia di comitati e ambientalisti. Nessun sit-in o blocco stradale, ma una serie di carte e documenti per far presente alcune questioni già puntualizzate da Legambiente e cioè che la fascia di rispetto di Villa Adriana è a soli 700 metri, e soprattutto che «sotto il sito c’è il condotto dell’Acqua marcia che porta l’acqua a Roma» e «la falda sotterranea» che alimenta i pozzi di Acea, cioè i rubinetti della Capitale. Come anche Fanpage aveva fatto presente nel reportage sui rifiuti di Roma.

Questo il commento di Barberini di Salviamo Villa Adriana:

La vera antipolitica non è Grillo, ma fare una discarica a Villa Adriana contro parere di due ministri, Corrado Clini e Lorenzo Ornaghi, e di tutte associazioni più importanti del mondo che difendono da sempre la cultura e l'ambiente. Se davvero si dovesse realizzare la discarica a pochi metri dal sito patrimonio dell'Unesco, vorrebbe dire che non c'è più posto in questo Paese, al momento, per gli italiani che vogliono vivere nella legalità e nel rispetto dei beni culturali, della storia e dell'ambiente.

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