Via libera alla manovra finanziaria: Berlusconi chiede l’appoggio dell’opposizione ma porrà la questione di fiducia
Assieme al decreto legge riguardante i rifiuti di Napoli, ieri il Consiglio dei Ministri si è occupato della manovra finanziaria che, secondo le stime dell'esecutivo, porterà il nostro Paese al pareggio di bilancio nel 2014. L'ammontare complessivo del provvedimento è di 47 miliardi di euro che verranno spalmati in 4 anni: 1,5 miliardi per il 2011, 5,5 per il 2012, 20 per il 2013, 20 per il 2014. Insomma, la stangata è attesa nel 2013 e nel 2014. Berlusconi ha voluto fare un appello alle forze dell'opposizione, chiedendone la collaborazione. Tuttavia, dati "i moltissimi emendamenti che perseguono singoli interessi", il Presidente del Consiglio ha annunciato che sul provvedimento verrà posto il voto di fiducia.
I PRINCIPALI CONTENUTI DELLA MANOVRA- La manovra contiene una gran mole di norme. Si parte dall'età pensionabile delle donne che verrà gradualmente innalzata a 65 anni fino dal 2020 al 2032. Ci sarà maggiore severità per quanto riguarda le assenze dei dipendenti pubblici, verrà istituito un "superbollo" per la auto di lusso, ci saranno sgravi fiscali per gli imprenditori under 35. Previsti inoltre una tassazione agevolata del reddito dei lavoratori collegato a incrementi di produttività e il calo delle tariffe della luce di circa il 3% grazie al taglio di oneri e incentivi. Non verranno effettuati tagli alla cultura e allo spettacolo. Entro la fine dell'anno il governo potrà concludere accordi con regioni ed enti locali sulla semplificazione delle procedure di alienazione degli immobili in passato di proprietà degli istituti autonomi case popolari. A partire dal 2013 non subiranno tagli gli enti locali che nel triennio precedente hanno rispettato il patto di stabilità interno.
TAGLI ALLA POLITICA- Parte della manovra riguarda anche i tagli alle spese della politica. Le norme al riguardo riprendono il documento di 7 punti presentato a Giulio Tremonti qualche giorno fa. Tra le norme: taglio del 10 % al finanziamento pubblico dei partiti, riduzione della auto blu e dei voli di Stato, accorpamento delle elezioni politiche e amministrative (esclusi i referendum).
BERSANI: "COLPO MICIDIALE"- Dure critiche alla manovra arrivano dal Partito Democratico, in particolare da Pier Luigi Bersani. "La manovra- ha dichiarato il leader del Pd- dà un colpo micidiale al sociale e lascia un punto interrogativo. Lascia, tra il 2013 e il 2014, un buco che è una bomba ad orologeria". Il riferimento, chiarissimo, è alla stangata di 40 miliardi prevista in soli due anni.