Via la parola “Nord” dal simbolo del partito, Salvini: “Ci presentiamo come Lega alle politiche”
Come aveva già anticipato mesi fa, Matteo Salvini annuncia con un tweet che alle prossime elezioni politiche dallo stemma del partito scomparirà la parola "Nord": dovremo chiamarla semplicemente Lega. "Non cambierà il nome del partito, ma il simbolo elettorale per le Politiche dovrà essere uguale in tutta Italia", ha ribadito ieri sera a "Piazza pulita" Salvini, che ha aggiunto che la lista si chiamerà "Lega, punto".
Ma ci sarà ancora la connotazione geografica, che rappresenta un certo tipo di elettorato leghista? "Presentarsi a Taranto come Lega Nord sarebbe un'antinomia" – ha risposto Salvini – "Io sono una persona concreta, faccio politica per aiutare la gente a stare meglio, perciò non mi attacco ad un avverbio. Lega o Lega Nord, una cosa è certa: cambierò la Legge Fornero. L'obiettivo è essere concreti per provare a far star meglio la gente a Vicenza come a Lampedusa". Naturalmente "Nord" non è un avverbio come dice il leader della Lega, ma un sostantivo ma. Ma gaffe a parte per modificare il nome del partito è necessario un passaggio congressuale. Anche il partito è allineato: "La Lega ha ambizioni di governo a livello nazionale, e avrà un unico simbolo a livello nazionale. Si presenterà come Lega, in tutti i collegi e in tutte le città: su questo l'intero Consiglio federale è assolutamente concorde". E a chi gli chiede se questa scelta possa portare mal di pancia all'interno del partito Salvini risponde che da tre anni "La Lega si batte a livello nazionale, per trasformare l'Italia in un paese federale. I risultati ci premiano, quindi contiamo di essere l'unica forza politica in Europa del gruppo dei cosiddetti populisti che andrà al governo nei prossimi mesi".
Il tema comunque non è stato all'ordine del giorno della riunione di oggi del Consiglio federale della Lega Nord, che si è svolta nella sede federale di via Bellerio. Nella riunione si è discusso invece de0l voto dei referendum per l'autonomia che sono stati celebrati domenica scorsa in Lombardia e in Veneto e si affronteranno alcune questione organizzative. Alla riunione erano presenti anche Roberto Maroni e Luca Zaia.