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“Vi racconto la vera storia di Padre Pio, l’impostore diventato Santo”

Intervista a Mario Guarino, il giornalista autore del libro inchiesta sul frate di Pietrelcina: “Il Vaticano ha combattuto Padre Pio perché non credeva alle stigmate e lo stesso frate si è sempre rifiutato di farsi esaminare dagli emissari inviati dalla Santa Sede perché sarebbe venuto fuori che le stigmate se le provocava lui con la tintura di iodio”
A cura di Giorgio Scura
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"Il Vaticano ha combattuto Padre Pio perché non credeva alle stigmate e lo stesso frate si è sempre rifiutato di farsi esaminare dagli emissari inviati dalla Santa Sede perché sarebbe venuto fuori che le stimmate se le provocava lui con la tintura di iodio". Lo dice a Fanpage.it Mario Guarino, uno dei giornalisti italiani più liberi e controcorrente, autore di una trentina di libri, tra cui Santo impostore un libro-inchiesta su padre Pio edito dalla Kaos.

“ Da vivo la Chiesa lo definì un impostore. Da morto è stato subito beatificato e a tempo di record santificato per il fiume di miliardi originato dalla sua leggenda ”
Mario Guarino, autore di Beato Impostore

"A Padre Pio arrivano molti soldi da tutto il mondo – continua il giornalista, oggi 70enne, epurato dalle televisioni dopo aver scritto il primo libro di inchiesta su Silvio Berlusconi: inchiesta sul signor TV (con Giovanni Ruggeri), nel 1987 – che affidava a suo nipote che poi veniva derubato dai frati. Il Vaticano fece addirittura mettere dei registratori nella sua camera perché il frate la notte ospitava nella sua cella delle "pie donne". Dopo lo scandalo che la notizia fece a Roma, la Chiesa gli impedì di fare messa, e fu la stessa Chiesa a definirlo un impostore in un documento ufficiale (un decreto del 1923 dove si esortavano i fedeli a non frequentare più padre Pio in quanto le sue stigmate "non avevano niente a che vedere con le piaghe di Gesù Cristo, e che quindi il frate era o un povero ammalato o un imbroglione, ndr). Solo dopo che Padre Pio firmò due testamenti in cui lasciava tutti i suoi averi alla Chiesa, fu riabilitato".

Una storia più che tormentata quella del frate di Pietrelcina, oggi Santo, il cui "corpo" è esposto in questi giorni a San Pietro che Guarino ha raccontato basandosi soprattutto su documenti ufficiali della Chiesa che farebbero di padre Pio un personaggio molto terreno e poco spirituale. Come si legge a pagina 32, dove Monsignor D'Agostino, vescovo di Ariano Irpino, diceva ai suoi fedeli a proposito di San Pio: «Il Medioevo è finito da un pezzo, e voi credete ancora a queste panzane?».

 Da vivo la Chiesa lo definì ufficialmente un impostore – scrive Guarino nel libro – . Da morto è stato subito beatificato e a tempo di record santificato. Un altro miracolo postumo di padre Pio? No: è il fiume di miliardi originato dalla leggenda del frate miracoloso, un enorme business che ha lavato l'impostura e ha fatto assurgere il frate di Pietrelcina alla santità. La Chiesa di Roma, ridotta a una vera e propria "industria di anime", è ormai votata al Dio denaro. E dunque, il business le ha consentito di trasformare un impostore in un santo. Del resto, il solo vero miracolo del frate con le stigmate-fantasma è stato ed è quello affaristico: un giro di denaro enorme, con le diramazioni più impensabili, il cui epicentro è a San Giovani Rotondo e la regia in Vaticano. Tutt'intorno un corollario di intrighi, maneggi e scandali.

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