Vertice Ue a Ventotene: crescita, immigrazione e sicurezza i temi principali
Un vertice per comprendere il futuro dell'Unione europea dopo la Brexit, organizzato laddove l'Unione europea prese forma, ormai 75 anni, fa da Altiero Spinelli. Sulla blindatissima portaerei Garibaldi, il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi incontrerà la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente François Hollande per un vertice a tre, il terzo trilaterale organizzato dal giorno del referendum inglese che ha sancito la volontà del Regno Unito di uscire dall'Unione europea di cui ha fatto parte per decenni. Quello di Ventotene sarà un incontro di preparazione a quello che sarà il vero e proprio vertice in cui i Paesi dell'Ue si ritroveranno, il 16 settembre prossimo a Bratislava, a discutere del futuro dell'Unione per la prima volta senza rappresentanti inglesi.
Durante il trilaterale Italia, Germania e Francia si occuperanno di trovare risposte alla crisi dell'Unione europea, cercando un accordo sui possibili piani da presentare per risolvere i problemi più urgenti, uno su tutti quello dell'immigrazioni in territorio europeo. I temi sul tavolo sono svariati, ma i tre capi di Stato sono soprattutto interessati a parlare di crescita economica, prospettive per i giovani e sicurezza.
In relazione al capitolo crescita, la volontà è quella di rilanciare gli investimenti, da un lato prolungando oltre il 2018 la scadenza per l'accesso ai finanziamenti, dall'altro semplificandone le regole e le procedure. Altro capitolo fondamentale sarà quello relativo ai giovani e le previsioni dicono che i capi di Stato punteranno soprattutto al prolungamento di Garanzia Giovani – con l'obiettivo di renderlo addirittura permanente, ma non nell'immediato. Inoltre, sempre per le nuove generazioni, si prevede un'intensificazione di progetti come l'Erasmus degli apprendisti, ovvero tutti quei piani che prevedono investimenti per garantire tirocini professionali in giro per l'Europa alle giovani leve, in modo tale da aumentare la percentuale di occupati nella fascia demografica che più è stata colpita dalla crisi economica che imperversa ormai dal 2008.
Migranti e sicurezza, altro punto di cui Merkel, Hollande e Renzi discuteranno ampiamente. L'idea, stando alle indiscrezioni, sarebbe di rendere "finalmente operativa" la Guardia Costiera e di Frontiera dell'Unione europea, che possa fornire aiuto nelle operazioni di pattugliamento e salvataggio nel Mediterraneo. Ancor più importante sarà però l'attuazione del cosiddetto "migration compact" attraverso la ridefinizione degli accordi internazionali con i Paesi africani, ridefinizione considerata necessario al fine di snellire le procedure previste per i rimpatri. L'Italia proporrà inoltre un piano di investimenti da 3,1 miliardi a carico dell'Unione, che possa permettere ai Paesi di confine, ovvero l'Italia, di avere le risorse economiche per far fronte al salvataggio e all'accoglienza dei migranti. Il piano, già proposto in precedenza, non venne accolto granché bene dagli altri paesi Ue, a causa dell'inconciliabilità dei costi previsti con i vincoli di bilancio imposti dai trattati. Con riguardo alla situazione in Libia e Siria, il tre presidenti europei puntano a costituire la "Schengen della difesa", ovvero la costituzione di un reparto di difesa comune dell'Unione, con tanto di quartier generale che si occupi dell'integrazione di alcune funzioni legate alla difesa a livello europeo.