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Veronica Panarello, la perizia psichiatrica: “Ecco perché non ha disturbi mentali”

105 pagine, 7 colloqui clinici e diversi test psicodiagnostici. La Panarello – che non ha disturbi mentali – passa dalla commozione al sorriso durante i colloqui con gli psicologici, “risulta a tratti teatrale” e scrive persino al Presidente della Repubblica.
A cura di Fabio Giuffrida
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105 pagine, 7 colloqui clinici e diversi test psicodiagnostici. Questa la perizia psichiatrica, depositata dai periti nominati dal Tribunale di Ragusa, che spiega le ragioni per le quali Veronica Panarello sarebbe capace di intendere e volere, pronta ad affrontare coscientemente un processo, ad argomentare le accuse che le sono state mosse e ad esporre i fatti di cui è a conoscenza. Nessun disturbo mentale clinicamente rilevante a parte tratti di personalità disarmonici. Comportamento difensivo in sede di perizia, nessuna malattia mentale a decorso clinico o episodi di disordine mentale acuto. Da escludere anche uno scompenso psicotico acuto transitorio nel momento in cui avrebbe ucciso il piccolo Lorys il 29 novembre 2014. Nei test clinici, somministrati alla Panarello, avrebbe tentato persino di mascherare il suo "funzionamento psichico globale", mostrando un quadro più positivo di se stessa.

Passa dalla commozione al sorriso

Nel corso dei colloqui con esperti e consulenti di parte, diversi sono i casi "particolari" registrati sulla perizia: "Apre un inciso e con aria istrionica fa notare che due dei consulenti hanno le scarpe dello stesso tipo, così apre un siparietto su questo tema del tutto fuori luogo rispetto al contesto"; il 28 gennaio parla di "arance rubate" e dichiara di "aspettare che il marito la venga a prendere"; in carcere cita la favola del cigno e del brutto anatroccolo per descrivere la sorella Antonella Panarello che proverebbe gelosia e invidia nei suoi confronti a causa del suo aspetto; una volta dice di aver "mangiato patatine e 10 gocce di valium". In più occasioni, poi, passa dalla commozione (pianto) al sorriso, chiede di darle del tu e utilizza un linguaggio dialettale: nel corso di un esame psichico, infatti, la manifestazione delle sue emozioni "risulta a tratti teatrale" esprimendo persino apprezzamento "nel trovarsi al centro delle attenzioni altrui". "Tratti istrionici alimentati da un nucleo narcisistico che orienta una lettura soggettiva di fatti e giudizi sulle persone fondamentalmente egocentrica e autocentrata" scrivono i due esperti.

Scrive al Presidente della Repubblica

Invia lettere ai familiari e soprattutto al marito (con il qualche ci sono stati diversi contatti, anche recenti, come ha dichiarato il legale Daniele Scrofani a Fanpage.it). La Panarello, poi, manda una lettera ad un giornalista confessandogli di aver già scritto al Presidente della Repubblica Mattarella "chiedendo il suo intervento con la speranza che quella lettera non divenga carta straccia per riempire la spazzatura": "Vivo in un paese dove è più facile incolpare il più debole piuttosto che cercare il colpevole" precisa.

Affetta da disturbo di personalità

Nella diagnosi dell'agosto 2004, quando la Panarello era stata ricoverata all'ospedale di Ragusa, i medici parlavano di "disturbo borderline di personalità" mentre nel recente ricovero presso la struttura di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, la diagnosi è stata per "disturbo di personalità NAS": "Non necessita di permanenza nel nostro istituto. Assenti disturbi nell'area psicotica". Nello specifico, all'interno del penitenziario di Agrigento, la Panarello alterna giornate di ansia, tachicardia, vomito e poca cura nell'aspetto a momenti di lucidità, atteggiamento sorridente e scherzoso. Talvolta rifiuta anche la terapia. In Piazza Lanza, invece, scoppia in lacrime, ha un atteggiamento "non collaborante e manipolativo".

Il Tribunale per i minorenni di Catania, negli accertamenti psichiatrico-forensi, scriveva di una donna con un "sé fragile e immaturo", con "una notevole difficoltà ad esprimere il proprio sentire emotivo nella sua identità psichica" e con "una tendenza a manipolare la realtà attraverso meccanismi consci istrionici e onnipotenti".

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