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Vendola minaccia: “Bersani non rompa l’alleanza. Con Monti programmi inconciliabili”

Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà attacca il Partito Democratico e minaccia il divorzio qualora, dopo il voto, si dovesse alleare con Monti. Strano, però, perché l’ipotesi di alleanza era scritta da mesi nella carta di intenti che anche lui ha firmato…
A cura di Davide Falcioni
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All'indomani dell‘esplicita apertura di Pierluigi Bersani a Mario Monti per un'alleanza post-elettorale tra centrosinistra e centro, finalmente ha detto la sua anche Nichi Vendola che, come è noto, è fortemente contrario a un accordo con una forza – Scelta Civica – che considera lontana anni luce dai valori della sinistra. Ebbene, in un post su Facebook Vendola ha scritto: "Spero che Bersani non si voglia assumere la responsabilità di rompere l'alleanza del centrosinistra. I programmi del centrosinistra e di Monti sono inconciliabili". A onor del vero già ieri pomeriggio era trapelato il malumore di Sel e uno dei suoi dirigenti, Nicola Fratoianni, aveva anticipato la possibilità di una spaccatura con il Partito Democratico.

Cosa accadrà, dunque, da ora in poi? Andrà a pezzi l'alleanza, oppure Bersani riuscirà a ricucire il rapporto con sel e al contempo a mantenere un legame con il professor Monti? Intanto è bene ricordare cosa recitava la Carta d'Intenti sottoscritta anche da Vendola alla vigilia delle primarie del centrosinistra: la coalizione si impegna a "cercare un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale. Per questo i democratici e i progressisti s'impegnano a promuovere un accordo di legislatura con queste forze, sulla base della loro ispirazione costituzionale ed europeista e di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l'Italia e l'Europa dovranno affrontare nei prossimi anni. Collocare il progetto di governo italiano nel cuore della sfida europea significa costruire un progetto alternativo alle regressioni nazionaliste, anti-europee e populiste, da sempre incompatibili con le radici di un'Europa democratica, aperta, inclusiva".

Anche Vendola firmò quella carta, dove appariva tutto già scritto.

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