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Vendola indagato: avrebbe favorito la nomina di un primario

E’ stato lo stesso governatore della Puglia e leader di Sel a rendere nota la vicenda. L’accusa è concorso in abuso d’ufficio per la nomina di Paolo Sardelli all’ospedale San Paolo di Bari.
A cura di Biagio Chiariello
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accusato di concorso in abuso d ufficio per la nomina di Paolo Sardelli all ospedale San Paolo di Bari

Stamattina il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini per concorso in abuso d'ufficio. Il leader di Sel avrebbe favorito la nomina di un primario, Paolo Sardelli all’ospedale San Paolo di Bari. A rendere nota l'accusa è stato lo stesso Vendola che ha convocato una conferenza stampa d’urgenza, nella quale ha spiegato che a tirarlo in ballo sono state «solo e soltanto le dichiarazioni della dottoressa Lea Cosentino», l'ex direttore generale dell’Azienda sanitaria di Bari, conosciuta anche come Lady Asl e già nota per alcune inchieste sull’imprenditore “Gianpi” Tarantini. Vendola afferma che la donna, anch'essa indagata con la stessa imputazione, «asserisce che all'origine di questa mia veemente interferenza ci sarebbe la mia amicizia con il professor Paolo Sardelli». Il leader di Sel si difende, in quanto «a questo concorso, come a tutti i concorsi, mi sono interessato nella misura di chiedere che fossero concorsi veri, che avessero una platea credibile di partecipanti e che potesse vincere il migliore».

Vendola su Facebook afferma di essere «assolutamente sereno, come sempre in passato». Il riferimento, in questo caso, è all'inchiesta sulla sanità della procura di Bari che nel gennaio 2010 vide coinvolti politici, imprenditori e medici. In quell'occasione Vendola fu accusato di aver spinto per la nomina di un altro medico, Giancarlo Logroscino all’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti. In particolare, in alcune intercettazioni del 2008 il leader di Sel rimproverava l’allora assessore alla Sanità, Alberto Tedesco di essere intervenuto per bloccare la nomina di Logroscino.

A indagare su Vendola e Cosentino sono tre pm della Procura di Bari: il procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno e i pm Desirè Digeronimo e Francesco Bretone. L'inchiesta riguarda il periodo dal 25 settembre 2008 al 19 aprile 2009, quando «Cosentino Lea, nella qualità di direttore generale della Asl Bari, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, su istigazione e determinazione di Vendola Nicola, presidente della Regione Puglia, in violazione dei principi costituzionali di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione, dell'art.15 d.leg.vo 30 dicembre 1992 n.502, dell'art.15-ter d.leg.vo 19 giugno 1999 n.229 e dell'art.10 della legge regionale 3 agosto 2006 n.25, intenzionalmente procurato a Sardelli Paolo un ingiusto vantaggio patrimoniale», favorendolo per «l'incarico quinquennale di Direttore medico della Struttura complessa di chirurgia toracica del presidio ospedaliero San Paolo».

Lady Asl negli ultimi mesi è stata sentita diverse volte dai magistrati, facendo varie dichiarazioni sulle modalità di gestione della sanità pugliese. Ciò che è emerso è che Nichi Vendola ei suoi assessori di avrebbero interferito per favorire medici o dirigenti targati Pd o Sel. In merito all'episodio per il quale il governatore è indagato per concorso in abuso d’ufficio: «Un'altra pressione riguarda la nomina di primario per l'unità operativa complessa di chirurgia toracica del presidio ospedaliero San Paolo. Nel 2008 era andato in pensione il professor Campagnano, molto bravo e infatti quel presidio andava molto bene. Bandimmo il concorso e Vendola mi chiese di procedere velocemente e sponsorizzò la nomina del dottor Sardelli del policlinico di Foggia, suo amico e secondo lui molto bravo: espletai il concorso ma il dottor Sardelli non presentò la domanda confidando di poter essere collocato presso il Di Venere in un istituenda unità complessa. Quando Sardelli appurò tramite Francesco Manna, già capo di gabinetto di Vendola, che l'istituzione dell'unità di chirurgia complessa del Di Venere non si sarebbe realizzata, Vendola mi chiese insistentemente di riaprire il concorso per consentire al dottor Sardelli di parteciparvi». A seguito di queste pressioni, la Cosentino rivela di aver riaperto i termini di concorso «anche se non ero d'accordo, con la scusa di consentire il massimo accesso a tutte le professionalità Era chiaramente una forzatura ma Vendola mi disse di farlo perch‚ mi avrebbe tutelata». Alla fine, «vinse il dottor Sardelli», risultato il più titolato.

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