@NichiVendola: In Italia un premier gay? Sì, ma di sinistra
Alla vigilia della direzione nazionale del Pd in cui Pierluigi Bersani finalmente annuncia che le primarie si faranno e saranno di coalizione, uno dei suoi principali sfidanti alla carica di candidato premier, Nichi Vendola, concede a Fanpage una lunga intervista. Una chiacchierata, quella con la giornalista Anna Trieste, in cui Vendola, oltre al consueto linguaggio immaginifico, sfoggia pure un'insolita diplomazia. E si capisce. Queste sono ore decisive non solo per il suo futuro come uomo politico ma anche per quello di tutto il centrosinistra italiano.
"Io non ho problemi di carriera personale, io già servo lo Stato governando la mia Regione. Noi proviamo solo a sparigliare le carte, ad offrire un'alternativa" giura il leader di Sel che poi punta il dito contro la politica urlata da Lega e Pdl in tv e nei talk show: "Basta con le bestemmie, i grugniti. Ormai la politica è ridotta a una gara tra pitbull, bisogna riportare al centro le proposte". E quelle che Vendola userà per convincere gli elettori del centrosinistra che è lui il candidato premier in grado di battere il centrodestra hanno tutte in comune il lavoro: "La prima cosa da fare è occuparsi dei precari, garantire a tutti il reddito minimo. Sto pensando a un piano straordinario per l'occupazione".
Una cosa è certa: l'Italia è pronta per avere un presidente del Consiglio gay. Vendola ne è convinto e del resto già qualche anno fa il governatore pugliese aveva gettato scompiglio nella scena politica italiana affermando che in caso di sua vittoria alle elezioni non sarebbe la prima volta che un omosessuale arriva a palazzo Chigi. "C'è già stato un premier gay, era della Dc" disse allora Vendola. Ecco perché, se adesso a vincere fosse lui, l'unica novità sarebbe l'orientamento politico, non quello sessuale: "Un premier gay? Sì, ma di sinistra. L'italia ne ha disperatamente bisogno, è l'unico modo per uscire dalla crisi"