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Opinioni

Vecchi e nuovi media sotto i riflettori in borsa

Mentre in America passano di manoa prezzi di saldo testate “gloriose” come il Boston Globe o il Washington Post, in Italia Rcs MediaGroup fa cassa dismettendo asset “non strategici” e Cairo Communication vola…
A cura di Luca Spoldi
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Mentre in America alcune tra le più celebri testate “old media” passano di mano, dal Boston Globe, svenduto per soli 70 milioni di dollari dal New York Times (che lo acquistò per quasi 1,1 miliardi 20 anni fa) a John Henry, proprietario della squadra di baseball dei Boston Red Sox, al Washington Post, per il quale il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha appena sborsato 250 milioni di dollari, in Italia la “carta” continua a dominare la scena del mercato editoriale e di quelli finanziari, non senza qualche problema. Il caso più eclatante è quello di Rcs Mediagroup, che dopo aver aumentato il capitale di 410 milioni di euro complessivi non pare intenzionato a chiedere ai soci (a partire da Fiat, salita al 20,1% del capitale) di mettere ulteriormente mano al portafoglio, pur avendo in tasca una delega per aumentare ulteriormente il capitale fino ad arrivare a un totale di 600 milioni di euro.

Per riuscire a far entrare in cassa l’equivalente dei 190 milioni di aumento non ancora “tirati”, l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane sta accelerando la dismissione di asset considerati non più strategici a partire dall’immobile di via San Marco a Milano (mentre per ora resta esclusa la vendita della sede storica di Via Solferino), dove al momento trovano spazio la redazione della Gazzetta dello Sport (che varie fonti indicano piacere molto a Urbano Cairo, di recente entrato nell’azionariato col 2,8%) e parte di quella del Corriere della Sera. Un boccone, il palazzo di via San Marco, che sembra poter finire a Blackstone, con cui Rcs tratterà in esclusiva dopo una selezione curata da Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) che ha indicato  l’offerta del gruppo americano (secondo le indiscrezioni pari a circa 120 milioni di euro) come migliore di quelle dei concorrenti (si è parlato dei gruppi Hines e Prelios e di un non meglio precisato fondo immobiliare).

In giornata è attesa la chiusura definitiva anche della cessione del 54,6% di Dada a Orascom (che in Italia già controlla Libero.it) per 58 milioni, dopo che il 25 luglio scorso era stato ceduto il ramo di azienda relativo all'attività dei Collezionabili di Rcs Libri a Fabbri Publishing Srl, una Newco posseduta da ex manager del gruppo e dal fondo AVM Development e il 29 luglio è stato sottoscritto l’atto di vendita delle testate Astra, Novella 2000, Visto, Ok la salute prima di tutto e del “sistema enigmistica” a Prs srl di Alfredo Bernardini de Pace (già presente in ambito televisivo con alcuni canali satellitari e digitali quali il circuito K2, Frisbee DeAKids e DeAJunior) con effetto dal primo agosto, mentre quello di luglio dovrebbe essere stato, salvo ripensamenti, l’ultimo numero in edicola di Max, l’Europeo, Yacht & Sails, Bravacasa e A (mentre prosegue l’attività del sito Max.it, dallo scorso aprile divenuto Max.gazzetta.it).

Il tutto non scalda la borsa, dove il titolo Rcs Mediagroup ha chiuso oggi a 1,235 euro per azione, in calo dell’1,6%, vale a dire il 47,5% circa in meno di dove si trovava tre mesi or sono. Chi invece sembra piacere ai mercati è Cairo Communication, che lo scorso 30 aprile ha rilevato La7 da Telecom Italia Media per 1 milione di euro (ricevendo però la società “pulita” da 100 milioni di debiti verso l’ex controllante Telecom Italia Media e con 95 milioni di euro di dotazione). Il gruppo oggi ha diffuso una semestrale chiusa, a perimetro omogeneo, con ricavi consolidati lordi per 141 milioni, in calo dai 173,2 milioni di un anno prima, e un margine operativo lordo (Ebitda) di 12,1 milioni (da 16,7 milioni). Considerando anche La7 per i mesi di maggio e giugno, i ricavi sono pari a 143,4 milioni e l’Ebitda a 12,5 milioni. La validità o meno dell’acquisizione di La7 si dovrebbe capire meglio nel secondo semestre per gli analisti di Mediobanca Securities, secondo cui che “i forti risultati di audience recentemente raggiunti da La7 apriranno la strada a un forte recupero nella seconda parte dell’anno”.

Il fatto che il gruppo del presidente del Torino Clcio abbiauna chiara strategia per quanto riguarda le riviste” e che Cairo sia “l’unica società del settore che ha una posizione di cassa positiva”, ha portato gli analisti a confermare una raccomandazione di “outperform” (farà meglio del mercato) sul titolo, con un target price di 3,58 euro che è peraltro inferiore ai 4,09 euro attuali. Ed in effetti a piacere agli investitori sembra essere stato soprattutto il dato della raccolta pubblicitaria (in base al portafoglio ordini acquisito al 6 agosto 2013 per la pubblicità trasmessa e da trasmettere sui canali La7 e La7d nel bimestre luglio-agosto risulta pari a 13 milioni di euro, rispetto ai 12,2 milioni registrati nel bimestre analogo dell'esercizio 2012).

Quella stessa raccolta pubblicitaria che, confermando i flebili segnali di ripresa enfatizzati anche dal ministro dell’Economia e finanze, Saccomanni, aveva portato un paio di giorni fa gli analisti di Deutsche Bank a migliorare da “hold” a “buy” (acquistare) il giudizio di Mediaset, innescando ordini di acquisto sul titolo proprio nei giorni in cui il suo principale azionista, Silvio Berlusconi, subiva la condanna definitiva che lo ha reso ineleggibile, salvo “inciuci” parlamentari. A dimostrazione, ancora una volta, che ai mercati della bassa cucina politica poco importa mentre molto importa di business model e prospettive di ripresa a livello macro e micro economico.

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Luca Spoldi nasce ad Alessandria nel 1967. Dopo la laurea in Bocconi è stato analista finanziario (è socio Aiaf dal 1998) e gestore di fondi comuni e gestioni patrimoniali a Milano e Napoli. Nel 2002 ha vinto il Premio Marrama per i risultati ottenuti dalla sua società, 6 In Rete Consulting. Autore di articoli e pubblicazioni economiche, è stato docente di Economia e Organizzazione al Politecnico di Napoli dal 2002 al 2009. Appassionato del web2.0 ha fondato e dirige il sito www.mondivirtuali.it.
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